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Attualità mercoledì 25 febbraio 2015 ore 01:23

"I fiorentini devono prendere esempio da Fabbrica"

Dario Giusti, Vittorio Betti, Renzo Macelloni e René Pierotti
Dario Giusti, Vittorio Betti, Renzo Macelloni e René Pierotti

Lo ha detto il questore Micillo nella trasmissione L'apriscatole di Italia 7. I cittadini di Fabbrica hanno spiegato come funziona la chat anti ladri



PECCIOLI — Fabbrica di Peccioli è un paese da prendere come esempio, inviterò i fiorentini a fare altrettanto” lo dice il questore di Firenze Raffaele Micillo al termine della trasmissione L'apriscatole di Italia 7 che ieri sera, nella puntata intitolata Legittima difesa, ha realizzato vari collegamenti in diretta da Fabbrica di Peccioli.

Motivo del collegamento raccontare e farsi raccontare dai diretti interessati come funziona la superchat di Whatsapp che i cittadini usano per controllare tutto il territorio ed evitare i furti, dopo i tre colpi in pochi giorni delle scorse settimane.

In diretta nella ex scuola Giosuè Carducci, oggi centro polivalente, il giornalista di Italia 7 Vittorio Betti ha sentito le opinioni del sindaco di Peccioli Renzo Macelloni, degli organizzatori della chat Fabbrica sicura Dario Giusti, David Crecchi, Federico Lippi, Alberto Barsottini e di René Pierotti di Qui News Valdera.

Proprio noi di Qui News Valdera avevamo infatti pubblicato per primi, lo scorso 13 febbraio, la notizia della nascita del moderno strumento di controllo che oggi conta 80 iscritti, in gran parte cittadini del paese di Fabbrica (poco più di 900 persone in tutto).

Nello studio di Firenze, ospiti del conduttore Gabriele Canè, editorialista del quotidiano La Nazione, il questore di Firenze Raffaele Micillo, il caporedattore dell' Ansa Toscana Stefano Fabbri e il sociologo Pippo Russo.

I furti in Italia rispetto a dieci anni sono aumentati del 126,7 per cento, e ne vengono compiuti quasi 700 al giorno.

Tre furti in due settimane  – A Fabbrica di Peccioli ci sono stati tre furti in pochi giorni ma ad alzare ulteriormente il livello di attenzione è stato l'incidente avvenuto domenica 8 febbraio, nel tardo pomeriggio quando i presunti ladri, a bordo di un'auto risultata poi rubata, hanno fatto un incidente frontale con una vettura. A bordo c'era un padre con la figlia 35enne, entrambi sono rimasti feriti e la ragazza ha riportato delle fratture a una gamba.

Molti fatti criminosi in pochi giorni e quindi gli abitanti di Fabbrica, preoccupati ed anche impauriti, hanno deciso di agire, nel rispetto della legge e dell'autorità delle forze dell'ordine. Così è nata l'idea di sorvegliare il territorio con la chat Fabbrica sicura.

Come funziona la chat Fabbrica sicura? – Alla domanda del giornalista Betti ha risposto Dario Giusti, uno dei quattro fondatori: “All'inizio era una cosa sperimentale ed eravamo solo 15, poi il gruppo è cresciuto fino agli attuali 80 membri tra i quali ci sono anche esponenti delle forze dell'ordine che possono controllare in diretta la vita del paese”. La chat funziona con segnalazioni di auto o persone sospette, tramite descrizioni o foto: “Quando qualcuno vede qualcosa scrive o posta una foto e gli altri valutano”. Nelle prime segnalazioni anche un fatto comico: “C'era un'auto sospetta con due persone che nessuno conosceva. Sono arrivati al bar e tanti hanno pensato che potessero essere i ladri. Invece erano finanzieri in borghese per dei controlli” ha raccontato Giusti tra le risate dei presenti.

Il confine tra le ronde e questo sistema di sorveglianza - Il conduttore Canè ha definito questo tipo di controllo via Whatsapp una sorta di ronda telematica, il sindaco Macelloni ha però precisato: “E' vero che la linea di confine è sottile ma i cittadini di Fabbrica si limitano solo a segnalare eventuali auto o persone sospette alle forze dell'ordine”. Anche Dario Giusti ha ribadito il concetto: “La chat è nata soprattutto per sopperire ad una carenza nell'avviso, così siamo più tempestivi e abbiamo anche più possibilità di non fare segnalazioni inutili. Infatti ci sono 160 occhi che controllano un'auto o una persona sospette”.

Come evidenziato dalla trasmissione di  Italia 7 anche in altre zone della toscana, in particolare in Maremma,  ci sono esperienze analoghe; sono definite di sicurezza partecipata proprio perchè si basano sulla stretta collaborazione con carabinieri e polizia. Ed a conferma del buon uso che i fabbrichesi stanno facendo della chat è arrivato il messaggio finale del questore Micillo che ha invitato i fiorentini e le aree metropolitane a fare altrettanto per aiutare le forze dell'ordine nel controllo dei territori e dei quartieri.


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