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Sport giovedì 08 gennaio 2015 ore 09:05

Il calcio di strada 1 - Selvatelle

Piazza del Popolo, Selvatelle
Piazza del Popolo, Selvatelle

I grandi campioni nascono nei piccoli paesi, il futbol è lo sport più famoso del mondo perché in ogni angolo c'è un bambino con un pallone fra i piedi



TERRICCIOLA — Roberto Baggio era spesso inseguito dai vigili urbani a Caldogno, Vicenza, perché ne combinava di tutti i colori con la sfera. Alex Del Piero si fece mettere dal padre delle lampadine in giardino per continuare a giocare dopo cena, dopo aver passato il pomeriggio per le strade col pallone e gli amici.

I grandi calciatori nascono per strada, sull'asfalto, nelle piazze e molto spesso vengono da piccoli paesi e non da grandi e caotiche città.

Con l'avvento della tecnologia e dei videogiochi, delle scuole anche al pomeriggio, sempre meno giovani e bambini scendono nelle strade dalle prime ore del pomeriggio a giocare al calcio. Ma la tradizione, in qualche modo, sopravvive. Come diceva Zdenek Zeman: “Il calcio è lo sport più popolare al mondo non per i soldi, i campioni o le televisioni ma perché in ogni angolo sperduto c'è un bambino per strada con un pallone tra i piedi”.

Selvatelle – Nella frazione del Comune di Terricciola la tradizione di calcio da strada è lunga. Nella foto si vedono alcuni giovani che il pomeriggio del 1 gennaio non ci hanno pensato due volte e, in maniche corte e jeans stanno disputando un tre contro tre in piena regola, in piazza del Popolo.

Ma sono tanti i campi improvvisati di Selvatelleanche se il più famoso e calcato non esiste più: piazza della chiesa con una porta disegnata con una bomboletta spray nel muro di un edificio adesso abbattuto: “Quando pioveva decidere se era gol o meno era più facile – racconta Luca Meini – perché il pallone bagnato lasciava la forma sul muro. Adesso ci sono delle villette”. Una porta era quella sul muro l'altra era formata da una siepe e un tombino e il campo non era rettangolare: “Ci si poteva giocare a tutte le ore – prosegue – certe partite erano alle due di notte, soprattutto d'estate. Ma il meglio era il sabato pomeriggio, potevamo essere anche venti in campo, dai bambini di dieci anni fino ai trentenni”.

In piazza del Popolo lo spazio è più ridotto ma non c'è il rischio del passaggio delle macchine: “In piazza della Chiesa c'erano spesso soste per il passaggio delle macchine con i guidatori che dovevano rallentare e che rischiavano pallonate sulla carrozzeria”.  

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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