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Cultura sabato 12 giugno 2021 ore 11:00

Il “Giudizio Universale” in 4D a Legoli

Inaugurata a Legoli, l'opera di Nicola Boccini che proietta l’arte della ceramica nel futuro attraverso la multimedialità



PECCIOLI — Una parete di cinque metri per tre apparentemente bidimensionale. Un alveare di 22 esagoni di ceramica traslucida che si lasciano attraversare dalla luce in maniera perfettamente uniforme grazie alla speciale lavorazione che hanno subìto. Gli spettatori, accolti nella Chiesa dei Santi Giusto e Bartolomeo a Legoli nel Comune di Peccioli, si trovano al cospetto del “Giudizio Universale” innalzato davanti all’altare. Alle loro spalle il trittico del pittore tedesco. Una telecamera cattura il volto di chi coraggiosamente gli si avvicina e lo fagocita nel turbinio di luci, simboli e colori fino a farlo dissolvere accompagnati da suoni ultraterreni. Gli altri rimangono nel buio e nel silenzio della pieve ad attendere il proprio turno.

Inaugurata ieri alla presenza del Sindaco Renzo Macelloni, il “Giudizio Universale” è un’opera dell’artista umbro Nicola Boccini realizzata su commissione del Museo Nazionale di Danzica nel 2016, come reinterpretazione del capolavoro “Giudizio Universale” o Trittico di Danzica di Hans Memling lì conservato. Quest’anno avrebbe dovuto attraversare l’oceano alla volta del Canada ma lo stop imposto dalla pandemia lo ha dirottato verso la Toscana. Sempre un dirottamento, ma corsaro, aveva al contrario, impedito al Trittico di Danzica opera ispiratrice del progetto, di raggiungere la prevista destinazione in Toscana. A poche centinaia di metri dal luogo dell’inaugurazione un altro capolavoro medievale, gli affreschi nel Tabernacolo di Benozzo Gozzoli nella cappella di Santa Caterina.

Dopo la presentazione della curatrice  Claudia Bottini, Nicola Boccini ha raccontato al numeroso pubblico presente, l’episodio che risale al 2016 interpretato poi come un segno, da cui è scoccata la scintilla creativa per la realizzazione del “Giudizio Universale”: “Lunedì 16 marzo alle 15.30 suona il campanello alla mia scuola di ceramica a Deruta. Alla porta tre monaci che con accento francese chiedono del ‘tecnico delle argille’. Fra Gilberto, Fra Macario e il mio omonimo Fra Nicola mi hanno mostrato i loro recipienti pieni di polveri di minerali manifestando lo sgomento di non sapere più come usarli da quando il loro confratello si è portato nell’aldilà le formule per le mescolanze da cui nasce la ceramica.” La richiesta si è mostrata a Boccini come una coincidenza divina perché proprio in quel momento anelava un aiuto per comprendere l’opera del pittore tedesco e chi meglio dei monaci poteva darglielo? Sono seguiti giorni di ritiro spirituale nell'Eremo di Monte Corona, a quattro chilometri da Umbertide (provincia di Perugia), dove è avvenuto lo scambio tra conoscenze alchemiche e nozioni storico religiose e spirituali dei monaci. Comunione, ordine, relazione e interazione, comunità sono state le parole che hanno continuato a riecheggiare nell’artista anche alla fine del soggiorno con i monaci e che costituiscono la base concettuale dell’opera insieme alle nozioni scientifiche legate alla fisica moderna da cui Boccini è molto attratto: “Concetti complessi come la sovrapposizione quantistica o la relatività dello scorrere del tempo sono stati d’ispirazione. Indagando mi sono reso conto che entrambi questi mondi, quello religioso e quello scientifico, apparentemente molto distanti, parlavano delle stesse cose e ho provato a trasporle nella mia arte. L’intento era realizzare un’opera legata al movimento, con due piani temporali che scorrono a velocità diverse nella parte superiore e in quella inferiore e la proiezione di un video di animazione creato sulla base di queste riflessioni, tradotte in pixel dall’ingegnere polacco Robert Turło.”

"Il Giudizio universale" di Nicola Boccini

Sui pannelli vengono retroproiettate immagini coordinate tra loro attraverso il video-mapping che suggeriscono colori e forme evanescenti. Volti, corpi, come quelli di danzatori polacchi e simboli, di cui il trittico fonte dell’ispirazione è ricco e che ritroviamo in parte reinterpretati anche in Boccini: l’esagono, forma di perfezione e simbolo dell’albero della vita, la stella di David, la bilancia di San Michele. Lo scopo è indurre alla meditazione come già fu probabilmente il motivo per cui lavorò anche Memling con la differenza che Boccini si rivolge a un pubblico non esclusivamente cattolico ma universale. Quello che si cambia rispetto all’opera di riferimento medievale è la suddivisione tematica in tre aree distinte (si mantiene solo la divisione fisica in tre parti): paradiso e inferno ai lati con al centro il giudizio universale si mischiano in Boccini proponendo una visione più complessa. Un gioco di suoni e immagini reali e astratte, proiettate e riflesse come quelle dei corpi nudi dei dannati di Memling sull’armatura di San Michele Arcangelo, (trait d’union delle opere protagoniste a Legoli). Luce, di fatto, che si muove casualmente variando forma, colore, forse stato, come un’anima in cerca di una collocazione.

In occasione di questa esposizione è stato indetto un concorso di elaborati video, rivolto agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Danzica, dal titolo “L’arcangelo Michele a Legoli per il Giudizio” allo scopo di indagare e approfondire il legame tra il polittico di Memling, l’opera di Boccini e il tabernacolo di Benozzo Gozzoli a Legoli attraverso la figura di San Michele. Il video vincitore sarà utilizzato durante la mostra come strumento promozionale.

Nicola Boccini è un artista sperimentale internazionale che ha trasformato la ceramica in opere ottiche sonore e luminose. La sua arte si divide tra ceramica, video, performance e installazioni multimediali ed interattive. Nel 2007 crea la sua prima tecnica “Porcelain Veins” metalli in armonia con la ceramica, nel 2010 crea la Ceramica 2.0, multimediale e interattiva, nel 2012 crea la “Tecnica Boccini”, nel 2016 crea la Ceramica 3.0, un nuovo concetto e filosofia nella ceramica organica, nel 2019 crea la tecnica C.C.C. (Climate Change Ceramic). Molte sono le sue collaborazioni con centri di ricerca e sperimentazione, scuole d’arte estere, designer e architetti di fama internazionale di tutto il mondo.

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Collaborazioni Storico, Tecnico e Artistico di:

Claudia Bottini, (IT) – Curatore.

Gisella Gellini, (IT) – Docente di Light Art, Politecnico di Milano

Claudia Casali, (IT) – Direttore del Museo Internazionale della Ceramica in Faenza

Małgorzata Posadzka, (PL) – Marketing manager presso il Museo Nazionale di Danzica

Raffaele Bacchi, (IT) – Ingegnere Elettronico Aerospaziale

Robert Turło, (PL)- Animazione Grafica

Marek Kuczyński, (PL)- Compositore Musicale

Slawomir Pultyn, (PL)- Live Action Pictures

Grażyna Rigall, (PL)- Painting Structures

Michał Garnowski, (PL)- VJ creation support

Aleksandra Kobielak, Krzysztof Czerny, (PL)- Movimento scenico, danza e supporto organizzativo visivo

LAZNIA Centre for Contemporary Art, (PL)- Supporto Artistico

Academy of Fine Arts in Gdańsk, (PL)- Studenti della sezione di Animazione e Visualizzazione

Art Ceramic School Romano Ranieri Deruta, (IT)– Logistica e gestione

EKWC, European Keramic Work Centre, Oisterwijk (NL)- Attrezzature e materiali per la realizzazione ceramica

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Elisa Cosci
© Riproduzione riservata


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