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Cronaca venerdì 17 gennaio 2014 ore 17:55

Macelloni: "Il Wwf si è accanito contro la Belvedere"

Renzo Macelloni il presidente della Belvedere spa
Renzo Macelloni il presidente della Belvedere spa

Gli ambientalisti secondo il presidente della Belvedere rischiano di arrecare un danno economico a tutta la Toscana



Arriva la replica della Belvedere alla decisione del Wwf di appellarsi contro la Belvedere per l'ampliamento della discarica di Legoli ormai in fase avanzata. Si tratta di un nuovo ricorso dopo tre pronunciamenti della giustizia amministrativa italiana. Questa volta dovrà dirimere il Consiglio di Stato. Belvedere difende la sua posizione e invita il Wwf ad abbandonare questo accanimento e a riflettere sull’attività industriale e strategica dell’azienda vanto per la Toscana.

Abbiamo ricevuto l’ennesimo ricorso da parte del Wwf – dice Il presidente della Belvedere, Renzo Macelloni - contro l’ampliamento del nostro impianto di smaltimento rifiuti di Legoli. Probabilmente non ancora soddisfatti dei tre esiti che hanno già dato torto a tutte le istanze esposte dal Wwf, la sezione Toscana Wwf ancora insiste con un ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che nel merito, ha respinto in maniera chiara e netta tutte le eccezioni da loro esposte. Legittimo ovviamente sul piano giuridico questo loro ultimo ricorso ma sicuramente imprudente e decisamente appare come una vera e propria forzatura e come un accanimento terapeutico. Per prima cosa si costringono, ancora una volta, gli enti interessati, Comune e Provincia, a dover spendere soldi per una doverosa e legittima difesa; secondo si chiede, con l’istanza, l’annullamento della sentenza del Tar e la sospensione dei lavori; lavori peraltro già sostanzialmente terminati come si può vedere dalla foto”.

Macelloni Poi si chiede: “Ma, la cosa più assurda è che il Wwf queste cose le conosce perfettamente; ma allora perché agisce in questo modo? Gli estensori della nota del Wwf, incuranti di questa forzatura e stravolgimento dei fatti, sottolineano che sarebbe scorretto vedere questo ricorso contro la Belvedere, i suoi dipendenti e per tutti coloro i quali direttamente o indirettamente lavorano attorno a questa attività. A noi invece appare proprio che sia questo il vero obiettivo: non solo un attacco alla Belvedere ma di conseguenza a tutti gli azionisti Comune compreso; e questo, in particolar modo caldeggiato anche da alcuni sostenitori locali del ricorso a oltranza”.

Poi lo sfogo di Macelloni che replica al Wwf dal punto di vista metodologico: “Il Wwf, si auspica che Belvedere possa fare altre cose e che lo faccia “perseguendo modelli di sviluppo ben diversi”. Appare chiaro a tutti che i nuovi modelli di sviluppo non si perseguono “perseguitando” con strumenti giuridici infiniti una società come la nostra. I modelli di sviluppo – continua il fondatore della Belvedere - si creano con politiche nazionali ed europee e sono riconducibili a scelte politiche generali e sul quel terreno e solo su quello appaiono legittime le battaglie per il raggiungimento di nuovi modelli di sviluppo appunto. La nostra società finora ha svolto bene il suo lavoro in un settore molto delicato e proprio per questa ragione si candida a continuare a farlo per la parte residuale del rifiuto. Vale la pena precisare ancora una volta che alla nostra società gli enti di programmazione che gestiscono tutto il ciclo dei rifiuti, hanno assegnato l’unico ed esclusivo compito di gestire lo smaltimento finale del rifiuto non più recuperabile e riutilizzabile e questa attività è indispensabile per un periodo sicuramente lungo.

Poi alla fine Macelloni il cui operato è già stato giudicato legittim otre volte in sede di tribunali amministrativi dice: “La credibilità del Wwf si dovrebbe misurare con una visione volta a comprendere che la Toscana abbassa il numero delle discariche e dei rifiuti conferiti nelle stesse sostenendo e difendendo quei due o tre impianti indispensabili che hanno dimostrato di avere caratteristiche di correttezza, serietà e buona gestione ambientale. Quando il Wwf abbandonerà questa politica strumentale e sarà disposta ad entrare nel merito del ruolo complessivo delle discariche in Toscana e di quello di Belvedere, allora in noi troverà sicuramente un alleato affidabile. Per quanto riguarda infine il ricorso siamo ovviamente tranquilli e, i lavori sono sostanzialmente terminati tant’è vero che nel giro di tre-quattro mesi entrerà in funzione il nuovo ampliamento”.


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