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Attualità giovedì 18 giugno 2015 ore 16:00

Il no dell'opposizione ai pasti preconfezionati

La lista "Insieme è possibile" contraria alla scelta della giunta Terreni: a Parlascio la cuoca cucina la pasta ma i sughi sono già pronti



CASCIANA TERME LARI — La lista di minoranza “Insieme è possibile”contro la Giunta Terreni, in seguito alla decisione di fornire la scuola materna di Parlascio di pasti preconfezionati.

I genitori dei bambini avevano fatto richiesta di mettere a disposizione della scuola un'unità di personale che, sia pure alle dipendenze della ditta appaltatrice del servizio “Markas”, cucinasse i pasti direttamente nella cucina della scuola.

Diversamente, la giunta Terreni ha deciso che la dipendente provveda a cuocere solamente la pasta, mentre i sughi ed i secondi vengono dalla dipendente stessa solamente sporzionati.

Questo il testo integrale della lista Insieme è possibile: 

"All’indomani della scelta politica della Giunta Terreni, l’Associazione “Insieme è possibile” esprime tutto il suo dissenso per la decisione presa dall’Amministrazione in merito al servizio di gestione della cucina interna della scuola materna di Parlascio, vicenda sulla quale la nostra Associazione si era già espressa a gennaio con comunicati ed interrogazione. Scelta che conferma che i tagli in bilancio non riguardano la spesa improduttiva dell’Ente, come affermato dal Sindaco Terreni, ma che invece colpiscono direttamente i servizi al cittadino, come il servizio mensa della materna di Parlascio. Questo infatti è sempre stato un servizio apprezzato dalla cittadinanza e garantito dalle precedenti amministrazioni, a prescindere dal colore politico e dalle scarse disponibilità economiche che l’ex Comune di Casciana Terme aveva prima della fusione. Un servizio che contribuiva a dar lavoro ad alcuni piccoli fornitori locali e che ora viene tagliato bruscamente e senza preavviso mettendo in difficoltà piccoli imprenditori, in un periodo di crisi economica, per far lavorare le solite grandi aziende, cooperative ecc…

“Ho seguito questa vicenda fin dall’inizio, come mamma e rappresentante dei genitori innanzitutto, e poi come consigliere di minoranza” commenta Silvia Passerai. “Come genitore mi aspettavo una decisione diversa perché avevo creduto nel percorso di partecipazione avviato 5 mesi fa. Costatare che è stata tutta una farsa mi ha fatto sentire, come anche gli altri genitori, un’ illusa che crede ancora nel dialogo e nel confronto costruttivo con le istituzioni. Come genitori avevamo infatti proposto una modalità più snella per l’ente e che poteva, ovviamente con la buona volontà, essere tranquillamente percorsa dall’Amministrazione. Ma così non è stato e da consigliere e da ex assessore alla scuola, la beffa è stata doppia: il problema non era più la spesa, aspetto tanto marcato dall’amministrazione a gennaio (e confermato dalla risposta dell’amministrazione stessa all’interrogazione presentata dalla minoranza), ma semplicemente era la scelta, a sentire la Giunta, migliore per i nostri figli. Questo denota una totale mancanza di rispetto da parte di chi ci amministra, una volontà di decidere in modo autoritario, che sta lasciando completamente solo il Sindaco, visto anche le ultime dimissioni inaspettate del responsabile ragioneria Dott. Orazzini, subito dopo l’approvazione del bilancio. Le motivazioni della scelta di togliere la mensa sono inconsistenti, una scelta politica che va a togliere un servizio nel quale istituzioni e famiglie hanno sempre creduto. Sarebbe stata una buona occasione per trovare una soluzione condivisa tra l’Amministrazione e la cittadinanza, un esempio di governance intelligente che mette al centro il cittadino e la condivisione di certe decisioni, specialmente in un momento dove la disaffezione verso le istituzioni è sempre più marcata, ma anche in questo caso ha vinto la Politica di partito e non il buon senso".

Marcella Bitozzi
© Riproduzione riservata


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