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Valdera 2025 sabato 11 dicembre 2021 ore 18:45

Otto idee per Valdera2025

Durante un convegno all'auditorium dell'incubatore d'impresa, le "Energie Sociali" hanno presentato i progetti per immaginare il futuro della Valdera



PECCIOLI — Otto progetti per capire "Come vivremo insieme", immaginando il futuro di una comunità resiliente che, dopo essere stata protagonista nel Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, adesso cammina a passo spedito verso la candidatura a capitale della cultura italiana per il 2025.

Temi affrontati durante un incontro all'auditorium dell'incubatore di imprese, durante il quale è stato presentato il contributo di idee e di energie sociali che le associazioni porteranno al percorso di Valdera 2025. C’è, per esempio, il progetto “Sapori senza tempo”, che vuole unire intorno ai fornelli nonni e nipoti per trasmettere le tradizioni culinarie della Valdera. Integrandole, però, con ricette in grado di essere sostenibili e a impatto zero. E ancora, la Filarmonica di Peccioli che, per celebrare i suoi 150 anni di storia, ha deciso di avvicinare vecchie e nuove generazioni con un progetto dedicato a Vasco Rossi. E poi una serie di servizi e iniziative che, nei prossimi mesi, renderanno protagoniste otto associazioni del territorio di Peccioli e Lajatico.

Dopo gli interventi istituzionali di Renzo Macelloni e Alessio Barbafieri, sindaci di Peccioli e Lajatico, Manuela Farinosi e Adriano Cirulli dell'università di Udine hanno mostrato i risultati di una ricerca che ha coinvolto sedici associazioni del territorio e quasi 70 cittadini di Peccioli e delle sue frazioni. soffermandosi sulla resilienza come lente interpretativa della comunità. E se la discarica è emersa come primo esempio di capacità di trasformare una situazione di svantaggio in una di sviluppo, i termini più usati per descriversi sono stati quelli di adattamento, coraggio, lungimiranza, determinazione, resistenza e coraggio. Una comunità allo stesso tempo variegata e coesa e che, nel tempo, ha imparato a valorizzare le differenze al suo interno e aprirsi al cambiamento.

Massimiliano Colombi, Alessio Barbafieri e Renzo Macelloni


Questi elementi sono stati gli aspetti chiave che Peccioli e Lajatico, in collaborazione con Belvedere Spa, hanno inserito nel bando “Come vivremo insieme” rivolto alle associazioni del territorio. Un vero e proprio appello per immaginare il futuro a cui hanno risposto otto "Energie Sociali": oltre alla Filarmonica di Peccioli, ci sono l’associazione Diver City, le Pro Loco di Peccioli e Lajatico, il Gruppo Giovanile Legoli, la Corale Valdera, il Volley Peccioli, l’associazione Amici Animali a 4 zampe e Tarta Blu. Tutte, durante il convegno, hanno presentato i propri progetti.

Antonio Marchetti della Società Filarmonica di Peccioli


"Le nostre comunità hanno senso? Possiamo partire dalle loro debolezze e fragilità? Con i progetti presentati si è creato uno spazio comune. In mezzo c’è la fatica del vivere e la speranza di un progetto futuro - ha sintetizzato Ivo Lizzola, professore ordinario del dipartimento di Scienze umane e sociali dell’università di Bergamo, dialogando con Massimiliano Colombi e Silvia Brena - tutti i progetti hanno parlato della dimensione intergenerazionale, ribaltando però la questione. Tutti i progetti riguardano una possibile danza tra fragilità e comunità, perché la resilienza non è uno stato, è un movimento. La resilienza è il ridisegnarsi della vita".

Ivo Lizzola (a destra) con Massimiliano Colombi


Non è un caso, quindi,  che tra i tanti il progetto “In Comune” di Tarta Blu, preveda che i ragazzi autistici si occupino di un servizio di consegna di medicinali, prodotti alimentari e altri bene di prima necessità a persone anziane o malate per una o due volte alla settimana.

Quindi, dopo un’analisi economica, sociale e ambientale curata da Giuseppe Torluccio, professore di Banking and finance all'università di Bologna, ha parlato Marco Marcatili di Nomisma, società coinvolta nel progetto di mobilità sostenibile Linking Valdera. "Alla Biennale di Venezia abbiamo scoperto che i sindaci della Valdera vogliono costruire una nuova idea di cultura e si sono messi in testa di candidarsi a capitale italiana della cultura 2025 - ha detto - in questo territorio, però, non ci sono il Colosseo e la Tour Eiffel. È possibile, però, fare una proposta?".

Marco Marcatili della società Nomisma


"Valdera2025 è un luogo aperto. Diventa un nuovo cammino se fatto insieme: per questo siamo convinti che le energie sociali abbiano un ruolo decisivo, è l’idea stessa di comunità di cultura - ha concluso - è un messaggio che diamo a chi viene in Valdera: chiunque verrà troverà un’esperienza sociale e culturale unica nel suo genere".


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Energie Sociali
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