Politica lunedì 27 gennaio 2025 ore 19:00
Ossicombustore-RetiAmbiente, "Perché deve comandare Peccioli?"

Il sindaco Neri dubbioso sull'operazione per il ruolo dei Comuni soci e i costi: "Un rischio che enti locali e cittadini non possono affrontare"
PECCIOLI-RIPARBELLA — Se RetiAmbiente entrasse in Novatosc, a tirare le fila dell'impianto di ossicombustione sarebbe soltanto Peccioli. A dispetto della partecipazione finanziaria di tutti i Comuni soci del gestore unico del ciclo dei rifiuti della Toscana costa.
Una paura che il sindaco di Riparbella, Salvatore Neri, ha esternato a nome anche di altri primi cittadini. Pur convinto che l'impianto che Novatosc, società costituita da Belvedere Spa e Oxoco, sia utile ai fini della chiusura del ciclo dei rifiuti.
"L’impianto utilizzerà una tecnologia avanzata, capace di trasformare i rifiuti indifferenziati in materiali vetrificati riutilizzabili e di produrre energia elettrica - ha detto - questa, sviluppata da Oxoco, permette di trattare i rifiuti a temperature elevatissime, riducendo drasticamente le emissioni inquinanti. Ci sono stati illustrati benefici, come una riduzione della Tari e nuove opportunità di lavoro, con circa 30 posti disponibili tra costruzione e gestione dell’impianto. Tuttavia, non mancano i dubbi".
I conti non tornano
I dubbi, appunto, sono legati all'ingresso di RetiAmbiente nella società che dovrà realizzare e gestire l'impianto. Ciò avverrebbe attraverso l’acquisizione di una quota del 34% della Novatosc, per un investimento di 34mila euro. Anche se, alla fine, l’intera operazione prevede un costo complessivo di circa 125 milioni di euro, che saranno coperti in parte dai soci e in parte attraverso finanziamenti bancari. Per dare il via libera, però, servirà l'approvazione della maggioranza dei Comuni soci.
"Si prevede che l’impianto sia operativo entro il 2027 e che raggiungerà il pareggio economico in soli tre anni, generando ricavi attraverso le tariffe di conferimento dei rifiuti, la vendita di energia elettrica e la valorizzazione dei sottoprodotti - ha spiegato - molti amministratori, però, hanno espresso perplessità, soprattutto per la mancanza di studi indipendenti che confermino la sostenibilità economica dell’investimento. Altro punto critico riguarda il ruolo dei soci pubblici: conviene ai Comuni partecipare come proprietari, assumendosi rischi finanziari e operativi, oppure sarebbe più prudente restare semplici clienti?".
A ciò si aggiunge la domanda delle domande. "Attualmente, Belvedere detiene l’85% delle quote, mentre Oxoco possiede il restante 15% - ha proseguito Neri - con l’ingresso di RetiAmbiente, Belvedere disporrebbe del 51% delle quote: Peccioli manterrebbe il pieno controllo. Una scelta che potrebbe esporre i Comuni a rischi finanziari e operativi, senza offrire una reale possibilità di influenzare la gestione dell’impianto".
Le coperture finanziarie
Altro punto toccato dal sindaco di Riparbella è legato alla copertura finanziaria. "La maggior parte degli interventi previsti nel piano Industriale non dispone di un'adeguata copertura: su 120 milioni di euro, solo 31 milioni sono finanziati dai soci - ha spiegato - si tratta di un rischio imprenditoriale che un Comune e i cittadini non possono permettersi di affrontare".
E del resto, a oggi, il Consiglio comunale di Riparbella non si è ancora espresso. "Crediamo fortemente nella raccolta differenziata come vera soluzione al problema dei rifiuti, ma è fondamentale valorizzare il contributo dei cittadini, premiando i comportamenti virtuosi - ha proseguito - forse è il momento di guardare ad alternative più sagge e lungimiranti: un'idea concreta potrebbe essere l'acquisto delle discariche di Peccioli e Scapigliato da parte di RetiAmbiente, oltre a destinare risorse agli inceneritori di Pisa e Livorno, ammodernandoli per renderli meno impattanti e più efficienti".
"Sull'ossicombustore, invece, è nostro dovere approfondire, discutere e informare cittadini e consiglieri in maniera trasparente e dettagliata - ha concluso Neri - da una parte, la realizzazione di questo impianto promette di ridurre l’inquinamento; dall’altra, nutro anch’io delle perplessità".
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