Ecco i Bilanci di genere di Provincia e Unione Valdera

PISA — La Provincia di Pisa e l'Unione Valdera hanno presentato, all'auditorium "Maccarrone", i propri Bilanci di genere, risultato dell'attuazione del progetto "Azioni di parità in Provincia di Pisa", finanziato dalla Regione.

"Per noi è stato un percorso importante - ha detto il presidente della Provincia, Massimiliano Angori - grazie anche a un’intensa attività di concertazione territoriale con tutti i Comuni, abbiamo redatto e sottoscritto un accordo territoriale di genere per l’anno 2022. Da lì è partito il lavoro che ci ha portato a un risultato inedito e partecipato, il primo Bilancio di genere della Provincia".

Per la realizzazione dei documenti, i referenti di Provincia e Unione Valdera hanno lavorato a stretto contatto con i consulenti di Sociolab, attraverso una serie di incontri per effettuare analisi dei dati di contesto e dei bilanci finanziari dei due enti sotto il profilo dell’impatto delle politiche pubbliche rispetto al genere.

"Sono orgogliosa della scelta che, come Regione, abbiamo fatto: tornare a rifinanziare una legge regionale importante sulla cittadinanza di genere - ha commentato l'assessora regionale Alessandra Nardini - un impegno che ci eravamo presi in questa legislatura a cui abbiamo voluto tenere fede. Crediamo sia necessario rafforzare le azioni che mettiamo in campo per promuovere una cultura di parità e rispetto, superando il gender gap che ancora oggi esiste e che la pandemia ha acuito".

"Sono davvero felice che la Provincia di Pisa e l'Unione Valdera abbiamo deciso di investire le risorse che come Regione abbiamo destinato al territorio nella redazione del Bilancio di genere - ha proseguito - analizzare per mettersi in discussione e migliorare le politiche messe in campo ai vari livelli, nel nome di reali pari opportunità da garantire. Vengo da un Comune come Capannoli, che fece proprio una scelta analoga, anni fa: alla presentazione di quel Bilancio di genere era presente un'altra donna che si è spesa molto su questi temi e che purtroppo è recentemente scomparsa: Anna Romei".

Attraverso l’elaborazione di dati, statistiche e analisi centrate sul genere, il Bilancio di genere può infatti tenere conto degli effetti di genere delle scelte intraprese, al fine di migliorare la propria azione. Tutto il documento, poi, si caratterizza per l’attenzione a garantire un’accessibilità facilitata alle informazioni e ai dati che riguardano l’assegnazione delle risorse ai servizi che sostengono e promuovono le pari opportunità.

"Vale sottolineare - ha specificato la consigliera provinciale delegata Maria Antonietta Scognamiglio - che non si tratta di uno strumento rivolto a produrre bilanci delle donne o specificamente rivolti alle donne, bensì di uno strumento finalizzato a intervenire sui bilanci pubblici, tutelando i diritti individuali, ma in una prospettiva di interesse generale".

"La redazione di questo strumento rappresenta una scelta di responsabilità nei confronti della cittadinanza - ha aggiunto il presidente dell'Unione Valdera, Mirko Terreni - perché dà contezza delle azioni politiche e del loro impatto in termini di genere. Un documento che guarda al futuro, utile anche per i Comuni per valutare l'incisività dell'azione amministrativa nello sviluppo delle pari opportunità".

"L'Unione Valdera, da tempo, guarda ai servizi svolti sul proprio territorio con uno sguardo attento alle politiche di genere - ha commentato Arianna Cecchini, sindaca di Capannoli con delega alle Pari opportunità dell’Unione - il Bilancio di genere è un'occasione per mettere nero su bianco le nostre scelte e valutare l'efficacia delle nostre politiche".

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