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Attualità lunedì 31 dicembre 2018 ore 09:30

Anna, fumettista della Valdera che vive a Tolosa

Nel 2016 ha scelto la Francia, è da poco uscito un suo nuovo lavoro. Il filo rosso dei diritti, da quelli sull'aborto a quelli dei genitori



PONSACCO — Per chi è lettore di QUInewsValdera il nome di Anna Cercignano potrebbe non essere nuovo perché forse seguiva il suo blog, Le cose petites, proprio su QUInews, visibile ancora cliccando qui

Così come per gli appassionati di fumetto e anche per i ponsacchini, soprattutto quelli che hanno letto la storia medievale ponsacchina a fumetti, pubblicata due anni fa e distribuita nelle scuole della città del mobile.

Per tutti gli altri, ricominciamo: Anna Cercignano ha 34 anni, è chiamata Nan dalle sorelle, nomignolo che utilizza spesso per firmare le sue tavole. E' nata a Ponsacco e ha vissuto in vari luoghi della provincia di Pisa, dove è molto conosciuta. 

Ha studiato al liceo artistico di Lucca e poi al Comics a Firenze. Nel 2016 ha deciso di trasferirsi, insieme al suo compagno in Francia. Uno stato che le offriva più opportunità di lavoro e le offriva anche la possibilità di coltivare davvero il suo obiettivo: diventare una fumettista di professione. Raccontare storie, esprimere il suo punto di vista, attraverso il disegno.

"Da tre o quattro anni ho deciso che voglio fare la fumettista, raccontare storie con le immagini, l'obiettivo è farlo nonostante le difficoltà e nonostante non lo abbia fatto per dieci anni, in cui ho fatto altre cose".

Un percorso dunque ricominciato nel 2016, a 32 anni: "In italia vivere con il fumetto non è facile, certo c'è chi ce la fa come Zerocalcare o Gipì, ma in generale è dura guadagnare se non si affiancano attività collaterali". Un libro, pubblicato da una casa editrice, rende a chi lo ha scritto o illustrato una percentuale intorno al 10 per cento di ogni copia.

Per questi motivi Cercignano ha deciso di emigrare in Francia. Insieme al fidanzato hanno scelto Tolosa, città del sud di 460mila abitanti, dove vivevano alcuni loro amici che potevano dargli un primo appoggio: "Qui ho dei lavori su commissione, in più faccio dei lavoretti e sono rientrata nel sistema di aiuti economici statali. Lavoro solo il giovedì e il venerdì, il resto della settimana disegno. Vivo in una casa molto piccola (affitto 500 euro, metri quadri poco più di 30) e riesco a stare a disegnare sei sette ore al giorno".

"In Italia è difficile farsi notare, farsi commissionare lavori. Non si da mai fiducia agli esordienti, si punta sui nomi. In Francia invece noto che c'è più curiosità per chi esordisce e in generale si legge di più, sia libri che fumetti. Anziani, adulti e bambini leggono. Le biblioteche e le librerie sono piene".

Tuttavia gli ultimi due lavori pubblicati sono stati pubblicati in Italia: Ken Saro-Wiwa. Storia di un ribelle romantico (uscito a maggio 2018, Edizioni Becco Giallo) e Vita, l'aborto di un paese civile (uscito a novembre 2018 e pubblicato online su stormi.info). 

Nel primo fumetto Cercignano è solo illustratrice, la storia è di Roberta Balestrucci Fancellu e parla di Ken Saro-Wiwa, attivista per i diritti sociali, uno degli intellettuali più influenti dell'Africa. Portavoce delle rivendicazioni delle popolazioni dei Delta del Niger contro lo sfruttamento economico e ambientale da parte delle multinazionali straniere (come la Shell) entrò in contrasto con il governo autoritario nigeriano, venne arrestatato e poi impiccato il 10 novembre 1994, con altri attivisti. 

Nel secondo Cercignano è illustratrice e scrittrice. La storia, in parte autobiografica, parla appunto del diritto di abortire e delle difficoltà che si incontrano ancora, nel 2018, in Italia.

In produzione c'è Muri di Pongo, storia che parla di una madre a cui tolgono la figlia e che cerca di riconquistarne la custodia. Nelle sue storie, dunque, Cercignano ha parlato molto spesso di diritti, dall'aborto alla custodia dei figli. E spera di farlo ancora in futuro.

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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