Politica lunedì 01 dicembre 2025 ore 10:30
La battaglia delle nutrie finisce con la pace

Tra maggioranza e minoranza scoppiò un vero e proprio caso sugli abbattimenti, ma alla fine il consigliere Lupi chiede scusa e il sindaco ringrazia
PONSACCO — Alla fine, il caso degli abbattimenti delle nutrie al lago Cavo, che aveva fatto scalpore a Ponsacco, con tanto di querele annunciate, si è risolto pacificamente nell'ultima seduta del Consiglio comunale. A tendere il ramoscello d'olivo è stato il consigliere Fabrizio Lupi, ex candidato sindaco e principale sfidante del nuovo primo cittadino, Gabriele Gasperini. Che, a sua volta, ha accettato .
Serve fare un passo indietro. Nei primi giorni di Novembre, infatti, il Partito Democratico di Ponsacco aveva puntato il dito contro il sindaco, che avrebbe partecipato all'abbattimento delle nutrie in un'area dove ciò sarebbe vietato. All'accusa, Gasperini ha risposto elencando le normative che disciplinano tale attività e negando di aver preso parte in alcun modo all'attività. Inoltre, il sindaco aveva invitato l'opposizione a fare delle scuse pubbliche, altrimenti la questione sarebbe passata dagli avvocati.
"La vicenda ci aveva spinto a fare un'interrogazione, per capire se fosse legittimo quanto fatto all'interno del parco urbano - ha detto il consigliere Lupi - avrei dovuto fare la richiesta di accesso agli atti, perché così avrei avuto modo di accertarmene subito. Durante la discussione concitata in Consiglio comunale, poi, ho usato termini impropri. Senza contare delle novità normative che ci sono state. Non avrei mai voluto raccontare cose non vere, ma purtroppo, senza il supporto di tecnici e andando spesso di fretta, si possono fare degli errori: per questo mi scuso con il sindaco e la Giunta".
"Lo spirito dell'interrogazione era quello di dare risposte ai cittadini - ha aggiunto - sarebbe stato opportuno informare dell'abbattimento, in modo da evitare che le persone si spaventassero, com'è accaduto ad alcuni anziani. Forse, la situazione poteva essere gestita meglio, fermo restando che il sindaco non ha obblighi in questo senso: si tratta soltanto di una questione di opportunità. Spero che si capisca come non ci sia alcuna questione personale, bensì soltanto divergenze politiche".
Anche il sindaco, da parte sua, ha scelto di metterci una pietra sopra. "La conflittualità in politica è naturale, ma è importante non accusare sul personale - - non solo non conoscevi le normative, ma neppure quanto accaduto: non c'è stato alcun fuggi fuggi dal parco. Questo episodio è paradigmatico e dimostra quanto non si dovrebbe mai fare in Consiglio comunale: non si imbastiscono discussioni su fatti che non si conoscono. Accetto le scuse, ma prima occorre documentarsi sui fatti".
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