Attualità lunedì 27 gennaio 2025 ore 10:10
Alla Bellaria si spiega la riforma dello sport

Attenzione ai diritti dei minorenni e al contrasto alla violenza di genere: la polisportiva organizza un seminario per far conoscere i protocolli
PONTEDERA — Cambiano le norme e i protocolli per la "convivenza" durante allenamenti e partite. E, per una realtà come la polisportiva Bellaria, che a inizio 2025 conta oltre mille tesserati tra tutte le discipline, non sarà certo un cambiamento da poco.
Tant'è che sabato 1° Febbraio, agli impianti di viale Europa dalle 9,30, si terrà un seminario aperto a tutte le società sportive del territorio e mirato a conoscere le novità introdotte dalla riforma dello sport del 2021.
"Le nuove norme danno maggiore attenzione alla tutela dei minori e al contrasto della violenza di genere - ha spiegato il presidente della Bellaria, Christian Martini - era un indirizzo già intrapreso negli anni scorsi, ma per chi opera nel settore, entro lo scorso 31 Dicembre, era obbligatorio redigere un modello organizzativo interno alle società che si occupasse esclusivamente di questi ambiti".
"Così - ha continuato - insieme a Stefano Gini, il responsabile del servizio di prevenzione e protezione della nostra polisportiva, abbiamo immaginato di dar vita a questo incontro per far conoscere queste nuove norme, soprattutto alle realtà sportive del territorio. Del resto, sono norme che hanno un rilievo penale".
Oltre a Martini, al seminario parteciperanno anche la presidente dell'Unione Valdera, Arianna Buti, sindaca di Buti, e l'assessora regionale Alessandra Nardini. Dopodiché, si terrà la lectio magistralis del magistrato Beniamino Deidda, seguito dagli interventi di numerosi amministratori locali e dei rappresentanti del Coni, come il presidente regionale Simone Cardullo e quello pisano Giacomo Gozzini.
"Noi siamo una polisportiva e, dunque, è ancor più complicato: ogni Federazione ha redatto il proprio protocollo, spesso tra loro simili, ma non sempre - ha proseguito Martini - è importante avere comportamenti adeguati e monitorare, per quanto possibile, che non si creino situazioni spiacevoli".
In particolare, per esempio, sono da tenere sotto osservazione gli ingressi dedicati ai soli atleti e l'abitudine dei genitori di entrare negli spogliatoi dove si cambiano ragazzi e ragazze minorenni. Oppure, ancora, la promiscuità che spesso si verifica quando si allenano contemporaneamente squadre maschili e femminili. "Sicuramente, per quanto ci riguarda, la grande mole di bimbi e bimbe ci complica un po' le cose, ma dobbiamo esser pronti - ha concluso - non è facile in un impianto grosso come il nostro, tanto che queste nuove norme potrebbero dar vita a una nuova professione, dedicata esclusivamente a garantire il rispetto dei protocolli".
Pietro Mattonai
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