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Attualità venerdì 18 ottobre 2024 ore 21:00

Antognoni premiato a Teatro Era in nome di Mazzinghi

La consegna del Premio Mazzinghi ad Antognoni

La bandiera Viola ha ricevuto il riconoscimento insieme alla Vbc Ambra Cavallini di Pontedera: "Vogliamo ricordare il nostro concittadino più famoso"



PONTEDERA — "Oltre all'atleta, Sandro Mazzinghi era una grande persona". Parola di Giancarlo Antognoni, il leggendario numero 10 della Fiorentina, campione del mondo nel 1982, che a Teatro Era ha ricevuto il Premio Mazzinghi, giunto quest'anno alla sua terza edizione. Insieme a lui, tra le realtà sportive del territorio, è stata premiata la Vbc Ambra Cavallini, storica società pallavolistica cittadina.

L'annuncio della doppia premiazione era già stato fatto una settimana fa. Eppure, l'aura di quel "Ragazzo che giocava guardando le stelle" è riuscita a rendere l'occasione inattesa. "Perché Antognoni? - si legge nelle motivazioni alla consegna del premio - perché il suo profilo di campione è stato costruito nel rispetto e nella correttezza. Un 10, un genio, un creativo nell’Olimpo dei grandi, con un eleganza assoluta che in Europa non aveva eguali".

"Antognoni, che quest’anno ha compiuto 70 anni, era un giocatore puro, da portare come esempio e modello in ogni scuola di calcio - prosegue - poi, nel mondiale del 1982, la vittoria più bella, di cui fece parte anche lui nonostante l'infortunio rimediato contro la Polonia, a un passo dalla finale che avrebbe senz'altro giocato".

Da sinistra: Minuti, Simone Mazzinghi, l'assessore Belli e David Mazzinghi

Da un campione del mondo all'altro, dunque, come è stato per il commissario tecnico Marcello Lippi quando è stato premiato nella passata edizione. Tanto Sandro quanto Giancarlo hanno raggiunto il tetto del mondo, senza però cambiare i propri valori o scendere a compromessi. "Proprio nel mese della sua nascita, si celebra il premio intitolato a Sandro Mazzinghi, con lo scopo di raccontare e trasmettere la gloriosa storia dei fratelli Sandro e Guido - ha ricordato Riccardo Minuti, consigliere comunale e presidente della commissione aggiudicatrice - due figure fondamentali per Pontedera, che hanno lottato quando il pugilato riempiva gli stadi e le arene. In una città distrutta dalle bombe del 1944, sulle orme del fratello, anche Sandro scelse la box per un riscatto sociale".

"Si rivelò sin da subito un portento - ha proseguito - le sue gesta resteranno per sempre nella storia. Tornò da Sidney, dopo la rivincita per il titolo mondiale contro Ralph Dupas, e fu sommerso dall’abbraccio di Pontedera. Oggi, a distanza di oltre sessant'anni, siamo a una nuova tappa di questo prestigioso premio, con cui vogliamo celebrare il nostro concittadino più famoso al mondo".

"Oggi il calcio è cambiato, come la vita di tutti noi - ha detto Antognoni, accettando il premio - è sempre bello e regala emozioni. Il mondiale del 1982 l'abbiamo giocato tutti insieme, anche con il grande Paolo Rossi: era una squadra forte, dove ognuno ha dato il suo contributo. Paolo era un ragazzo sorridente, sempre pronto ad aiutare gli altri. Totò Schillaci, invece, l'ho conosciuto quando ha smesso di giocare, ma era determinante per la Nazionale, da ammirare per la volontà".

Da sinistra: Minuti, Simone Mazzinghi, l'assessore Belli e David Mazzinghi

Dario Torromeo con Giancarlo Antognoni

E insieme alla bandiera della Fiorentina, un riconoscimento è andato appunto anche alla Vbc Ambra Cavallini, società di pallavolo nata nel 1968 e che, oggi, milita in B1. "Ringraziamo l'amministrazione comunale e la famiglia Mazzinghi per questo premio - ha detto Fabio Donati, presidente - ci rende estremamente felici essere premiati insieme a un campione del mondo, è una grande emozione per tutti noi".

Quindi, la consegna, con l'assessore allo Sport Mattia Belli e gli altri componenti della giuria: i figli di Sandro, Simone e David Mazzinghi, e i giornalisti sportivi Ugo Russo, Dario Torromeo e Riccardo Signori.

Gabriele Santarnecchi
© Riproduzione riservata


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