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Lavoro mercoledì 05 giugno 2019 ore 12:48

Bernardeschi lascia con critiche

Nicola Bernardeschi

Nicola Bernardeschi era "a capo" della rappresentanza sindacale interna al Comune e aveva la tessera della Cgil. Un addio dopo vari contrasti



PONTEDERA — Con una lettera resa pubblica, Nicola Bernardeschi ha annunciato l'addio alla Rappresentanza Sindacale Unitaria di cui era presidente al Comune di Pontedera, e alla Fp-Cgil di cui era rappresentante. Nell'ultimo anno Bernardeschi aveva contestato varie posizione e situazioni del Comune finché siamo arrivati a questa uscita.

Ecco la lettera di Bernardeschi, intitolata "Dimissioni da Rsu Comune di Pontedera".

"Con la presente comunico le mie dimissioni dalla rappresentanza sindacale unitaria del comune di Pontedera, non certo per dissidi perchè i rapporti che mi legano al suo interno sono ottimi, lo sono stati e lo saranno, quanto invece perchè si è esaurita la mia forza e l'entusiasmo che avevo e che ho avuto fino ad oggi. 

Non ritengo di continuare perchè la controparte non è all'altezza di capire le dinamiche di utilizzo delle risorse all'interno dell'ente e nemmeno ha interesse a garantire la forza e l'esperienza di un dipendente pubblico sul territorio comunale. Rimango meravigliato dalle continue manovre e manovrine che negli ultimi anni ci sono state e ci saranno... l'impegno totale di questi ultimi quattro anni per me è stato massimo e deleterio perchè ha fatto emergere in me ancora più rabbia di quella che avevo all'inizio del mio percorso sindacale.

Il mio difetto più grande è la volontà a cambiare le cose in tutti i modi, per garantire diritti uguali per tutti, ma un sindacalista deve avere il dono o la capacità di mediazione e questo aspetto in me è assente. Difficile ancora di più è rappresentare i lavoratori nel comune stesso in cui sono nato e cresciuto, nella città che vorrei diversa perchè da generazioni è anche un po' mia. Due aspetti incompatibili che in me portano rabbia su rabbia tanto da far emergere battaglie personali che non fanno bene al resto dei lavoratori. 

In questi anni abbiamo centrato tutti gli obiettivi prefissati che con uguaglianza sono stati distribuiti a tutti i dipendenti di tutte le categorie, un contratto integrativo che a livello provinciale nessuna amministrazione aveva sottoscritto in tempi di spending review, il tutto portato avanti dalla RSU in modo continuo e attento giorno per giorno e contestato e discusso sempre in modo critico nelle sedute di Delegazione Trattante. Questa RSU è in grado di fare da sola senza il sottoscritto perchè è capace e rappresentativa.

Ho dato le dimissioni dal direttivo CGIL di Pisa perchè dopo alcuni episodi anche abbastanza duri il mio pensiero vola altrove in cerca di una nuova casa, sempre che esista, che mi faccia tornare la voglia di rimettermi in gioco, non ora e non per un po'... 

Non faccio sconti agli amministratori uscenti, non mi sono piaciuti e lo sanno bene, mai una volta ho avuto un confronto con il primo cittadino sulle tematiche del lavoro all'interno della macchina amministrativa e solo per riconoscimento del il ruolo sindacale che ho rappresentato in questi anni almeno un incontro mi era dovuto. Il rispetto a chi non converge nelle idee politiche del “democratico pensiero” in questo territorio è concesso col contagocce. Spero in un'amministrazione prossima che riabiliti il ruolo fondamentale del lavoratore pubblico come garanzia di democrazia per i cittadini che abitano il territorio, che riconosca invertendo la rotta, asili nido pubblici e personale pubblico, manutenzioni comunali che presidiano il territorio, cultura che sia espressione dei cittadini e non di privati e club d'elite".


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