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Attualità giovedì 01 aprile 2021 ore 07:37

Dehors, "Più tempo per presentare i progetti"

Anche Confesercenti critica la scelta del Comune di non prorogare sino a fine anno la presentazione dei progetti per i dehors



PONTEDERA — “La decisione del Comune di prorogare a giugno il termine per la presentazione dei progetti di adeguamento dei dehors ha lo stesso impatto sulle attività dell’ultimo decreto sostegni: cioè zero”. 

Giudizio negativo da parte del presidente di Confesercenti Valdera Luca Sardelli sull’annuncio del sindaco Franconi di spostare a giugno il termine, prima fissato al 15 aprile, per la presentazione dei progetti per i dehors.

“Credevamo che in considerazione del perdurare della pandemia e purtroppo anche della zona rossa – dice ancora Sardelli – fosse scontato spostare a fine anno questo adeguamento. Anche perché i protocolli previsti erano stati stabiliti in un periodo in cui si pensava che il covid potesse essere messo alle spalle, cosa che purtroppo non sembra avvenire nel giro delle prossime settimane. Di questo il Comune deve tenere conto, spostando quindi i termini ad anno nuovo”. 

"Più di una settimana fa Apit Italia aveva fatto la richiesta al Comune di Pontedera di spostare il termine della presentazione dei progetti dei dehors e della loro realizzazione. Nel dettaglio l’Associazione Partite Iva sul Territorio Italia aveva proposto la data del 31 dicembre come scadenza per la presentazione dei progetti e la loro realizzazione entro 2-3 dalla fine della pandemia". “L’amministrazione comunale – dichiara il Presidente di Apit Italia, Massimo Gervasi - avrebbe dovuto avere la dignità di trovare un’alternativa alla loro proposta indecente. Abbiamo chiesto un atto di coraggio ma hanno risposto dimostrando la più totale negligenza, disorganizzazione e incapacità nel comprendere la situazione attuale.”
Infatti questa mattina, l’amministrazione comunale di Pontedera si è riunita è ha deciso di mettere come data ultima per la presentazione dei progetti il 30 di Giugno, e la sua realizzazione entro due anni. “Mentre le aziende non sanno se riapriranno, l’amministrazione Comunale vuole abbellire la città con i nostri soldi - spiega Segretario Apit Italia, Saviano Raffaele -. L’emergenza non è ancora finita e non sappiamo ancora fino a quando durerà. È inconcepibile pensare che le attività possano spendere in un momento come quello che stiamo vivendo. Le banche negano i finanziamenti. E quando avremo nelle tasche qualche soldo dovremo pensare a pareggiare i debiti che la pandemia ha causato”.
Conclude il presidente Gervasi: “Non si può pensare di presentare previsioni di investimenti di questa portata davanti alle aziende in ginocchio quando non sanno neanche se domani potranno riaprire. La soluzione è dare soldi, non è il momento di chiederli. Gli imprenditori devono avere di nuovo soldi per poter pagare i fornitori e avere di nuovo la possibilità di ripartire e riassumere i dipendenti che hanno perso nell’ultimo anno”.


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