Attualità mercoledì 17 settembre 2025 ore 17:15
Gaza, il sindaco Franconi scrive a Mattarella

"Eviti che il nostro Paese sia ricordato come silente di fronte a un genocidio": da Palazzo Stefanelli una lettera fino al Quirinale
PONTEDERA — "È impossibile non provare indignazione per chiunque conservi un minimo di umanità". Questo è uno dei passaggi della lettera firmata dal sindaco Matteo Franconi e condivisa dalla sua Giunta che è stata inviata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Una lettera incentrata su quel che sta accadendo a Gaza, dove l'esercito israeliano ha da ormai un paio di giorni iniziato ad avanzare anche via terra. Nel testo inviato a Mattarella c'è un riferimento diretto anche a Pontedera. "Città natale del presidente Giovanni Gronchi, da sempre impegnata nella promozione della pace e della cooperazione internazionale - si legge - come molte altre realtà locali, anche il nostro Consiglio comunale ha approvato mozioni e ordini del giorno che chiedevano il riconoscimento dello Stato di Palestina, la sospensione di qualsiasi accordo internazionale con Israele che possa sotto qualsiasi effetto diretto o indiretto supportare la sua presenza illegale nel territorio palestinese occupato e la necessità di riconsiderare le relazioni commerciali e culturali".
"Ci siamo detti disponibili a garantire accoglienza e supporto ai profughi in fuga dal conflitto - prosegue la lettera - a promuovere iniziative di solidarietà e sostegno attraverso eventi e manifestazioni, anche in collaborazione con le organizzazioni della società civile e con gli enti locali palestinesi".
Da qui l'appello al capo dello Stato. "Le chiediamo di non ignorare le qualificate ed eterogenee prese diposizione che anche in questi giorni si stanno mobilitando denunciando la violazione delle principali norme del diritto internazionale e del diritto umanitario che il nostro Paese non solo ha sottoscritto ma ha partecipato a elaborare - ha concluso Franconi - ci appelliamo pertanto alla più alta e qualificata carica dello Stato affinché possa fare quanto in suo potere per evitare che la storia ci ricordi come un Paese rimasto silente di fronte a un genocidio e indifferente al perpetrarsi di crimini contro l’umanità".
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