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Sport giovedì 07 febbraio 2019 ore 08:33

Gli ultras granata gettano la spugna

"Non c'è più ricambio generazionale e abbiamo deciso di rinunciare a coreografie e cori anche se saremo singolarmente presenti alle partite"



PONTEDERA — Con un comunicato sereno e malinconico, scritto bene e senza polemiche né tantomeno accuse, lo storico gruppo dei tifosi Ultras granata Pontedera (Ugp) annuncia che da sabato prossimo, match con l'Arezzo, non attaccherà più il suo striscione, non organizzerà più coreografie e non gestirà più la gradinata, come si dice nel linguaggio degli ultras. 

Il motivo, dicono gli ormai ex ultras, è il mancato ricambio generazionale. Detto in parole povere, non ci sono più giovani e giovanissimi per prendere il posto di chi si avvicina o ha già superato i quarant'anni, o comunque ad affiancare il gruppo attuale per poi pian piano sostituirlo come avvenne 20 anni fa, precisano, quando ci fu il ricambio rispetto alla generazione precedente.

In effetti, si era notato che già da alcune partite. Il gruppo Ugp si era fatto più silenzioso. E ora, con questo comunicato, il 'silenzio' diventa ufficiale. E non ci saranno neanche più trasferte organizzate e sbandieramenti dalla tribuna nord. Per il Pontedera che soffre di scarso pubblico anche questa notizia fa risaltare ancora di più, tanto per citare l'esempio più vicino e macroscopico, la differenza abissale esistente con l'Arena Garibaldi e il Pisa che, ricordiamolo, per ora ha un punto meno dei granata in classifica.

M.M.
Ecco, comunque, il comunicato integrale diffuso dagli Ultras granata Pontedera.

"Abbiamo aspettato tempo. Molto tempo, prima di prendere questa amara decisione. Ma a malincuore, in questo momento, siamo convinti che sia l’unica strada da percorrere. Da sabato sera, 9 febbraio, nella partita con l’Arezzo, non appenderemo più il nostro striscione, né coordineremo il tifo in Gradinata. D’ora in avanti non presenzieremo più alle trasferte come gruppo organizzato, ma ci saremo… Sempre! In casa e fuori.

Perché l’amore per il Pontedera viene e verrà prima di tutto. Allo stesso tempo, però, non ce la sentiamo più di rappresentare una Gradinata che col passare degli anni sentiamo sempre meno nostra. Come abbiamo sempre fatto, anche stavolta ci prendiamo le nostre responsabilità. Sono ormai 20 anni – ovvero dall’ultimo ricambio generazionale in Gradinata – che ci mettiamo la faccia. Quest’anno, però, per la prima volta, non ce la sentiamo più di andare avanti. Molti di noi, purtroppo, per motivi che vanno oltre al calcio, sono costretti ad allentare un po’ la presa. Il ricambio generazionale è completamente assente e il coinvolgimento della città è in continuo ribasso. In queste condizioni non possiamo che prendere questa tristissima decisione.

Soprattutto dopo gli ultimi mesi, in cui abbiamo praticamente toccato il fondo, venendo meno a degli imprescindibili principi appartenenti al mondo a cui facciamo parte. Da anni predichiamo coerenza, di conseguenza non ci resta che prendere coscienza che siamo arrivati a un punto di non ritorno.

Meglio chiudere, quindi, che trascinarci avanti in un modo che non ci rispecchia. Rimane però la piena convinzione di aver dato tutto per Pontedera e per il Pontedera. Da Bassano a Catanzaro, da Rovigo ad Arrone, dai pollai di Eccellenza ai campi più importanti e pieni di storia d’Italia. Senza mai abbassare la testa, fieri del nostro credo, orgogliosi di noi stessi e di ciò che abbiamo fatto.

Teniamo a precisare, infine, che nonostante tutto continueremo a portare avanti gli impegni che ci siamo presi, in modo particolare i progetti di solidarietà e beneficenza nei confronti di persone e amici che hanno bisogno del nostro sostegno. 

Ultras Granata Pontedera".


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