"Il Pronto Soccorso è in affanno"

FdI parla di "Pronto Soccorso in affanno e spreco di denaro pubblico" per il tendone vaccini, annunciando un esposto alla Corte dei Conti

PONTEDERA — Fratelli d'Italia presenterà un esposto alla Corte dei Conti per valutare se esiste "Un danno erariale" in relazione alla realizzazione del tendone vaccinale in piazza del Mercato. Gli esponenti locali del partito hanno inoltre nuovamente rimarcato la situazione del Lotti.

"Fratelli d’Italia negli anni ha denunciato più volte la situazione critica del pronto soccorso dell’Ospedale Lotti di Pontedera. Risale al mese di dicembre la nostra ultima segnalazione attraverso la quale facevamo presente che alcuni pazienti stazionavano sulle barelle per giorni, a causa della mancanza di posti letto.

Purtroppo in questi mesi la situazione non è migliorata, anzi, la recente vicenda di un anziano di 75 anni lasciato su una barella del pronto soccorso per quasi un giorno evidenzia che qualcosa non funziona come dovrebbe."

Lo sostengono Matteo Bagnoli, Franco Valleggi e Matteo Arcenni.

"La contraddizione è sotto gli occhi di tutti" - dicono i tre. "Se da una parte della città vengono spesi oltre 218 mila euro per mettere in piedi un tendone per somministrare vaccini, dall’altra il pronto soccorso è al collasso. La situazione non è tollerabile, né per i pazienti, né per il personale sanitario costretto a lavorare in spazi ristretti"

"Per questo motivo - spiegano - presenteremo in Comune un ordine del giorno attraverso la quale chiederemo l'ampliamento del pronto soccorso dell’Ospedale Lotti di Pontedera e chiederemo al nostro consigliere Diego Petrucci di sostenere il progetto in regione.

Inoltre presenteremo anche un esposto alla Corte dei Conti, vogliamo andare fino in fondo sulla questione del tendone da 218 mila euro in Piazza del Mercato: per noi questa spesa non si è solo uno spreco di denaro pubblico ma di un vero e proprio danno erariale. Come se non bastasse, il tendone va a togliere spazio agli ambulanti del mercato pontederese, una categoria già estremamente penalizzata dalla pandemia e va in contrasto con le indicazioni fornite dal Presidente del Consiglio Draghi “Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private."

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