Attualità giovedì 06 luglio 2023 ore 19:30
Le nozze d'oro del Cus Pisa campione d'Italia

Nella palestra del Polo Carlesi intitolata ai Giapponesi di Pontedera è andata in scena la celebrazione dei 50 anni del trionfo targato Zoli
PONTEDERA — Il nome era quello di Cus Pisa, in Centro universitario sportivo dell'Ateneo. L'anima, però, era quella della gloriosa Zoli Pontedera, che infatti schierava una squadra piena di pontederesi. E che quest'anno celebra il 50° anniversario dal titolo di campione d'Italia juniores, conquistato nella finale contro l'Us Palermo.
Il momento di celebrazione è avvenuto nella palestra intitolata ai dei "Giapponesi di Pontedera", com'erano chiamati i giocatori della Zoli per il loro modo innovativo di fare pallavolo, e a uno di loro in particolare: Fabrizio Nassi, capitano della Nazionale italiana medaglia d'argento alle Olimpiadi del 1978 e scomparso nel 2019.
"Abbiamo seminato tanto durante questi anni e, adesso, è bello festeggiare questo anniversario - ha detto il sindaco Matteo Franconi - la storia dei Giapponesi è un elemento portante per la città: se ne parla e se ne continuerà a parlare. Chi oggi si avvicina a questo sport, non può che farci riferimento. Ricordiamo chi purtroppo non c'è più, ma facciamo anche da stimolo a chi continua a far vivere questa disciplina".
Protagonisti, come detto, i ragazzi del Cus Pisa, che per l'occasione hanno partecipato al completo, anche nel ricordo del compianto Paolo Bachi, a cui è intitolato l'impianto sportivo della Stella Azzurra: Antonio Chelli, Massimo Doni, Alessandro Lazzeroni, Ludovico Masotti, Renato Mansani, Claudio Andolfi e Giuseppe Turini. Assente giustificato coach Claudio Piazza, che attualmente vive a Pescara e che, comunque, ha mandato un videomessaggio per i suoi giocatori e per il sindaco.
"Era dal 1980 che Pontedera non aveva più una squadra maschile di pallavolo - ha detto Fabio Innocenti, anche lui uno dei Giapponesi e medaglia d'argento ai Giochi di Roma - da qualche anno, con Era Volley Project, siamo riusciti a riportare tanti ragazzi in palestra, con la prima squadra in serie B".
"La pallavolo è uno sport altamente educativo - ha concluso - i ragazzi sono costretti a collaborare, non c'è spazio per l'egoismo: è una scuola di vita".
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