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Attualità martedì 21 settembre 2021 ore 16:20

Lettera di un genitore deluso dalla scuola-calcio

Il padre di un bambino è molto amareggiato: "Hanno fatto fuori 4-5 ragazzini perché gli allenatori non avevano tempo per stargli dietro"



PONTEDERA — Un genitore ha scritto una lettera aperta inviandola alla redazione di QUInews Valdera (valdera@quinews.net) per esprimere pubblicamente la sua delusione riguardo al comportamento di una scuola calcio.

"Scrivo queste parole perché sono stato deluso da una società di "scuola calcio" che ha infranto un sogno di un bambino e di un genitore appassionato di calcio. 

il termine scuola e il termine gioco, perché alla fine il calcio è un gioco, (secondo la Treccani) sarebbero: 

Scuola: Istituzione sociale, pubblica o privata, preposta all’istruzione, quale trasmissione del patrimonio di conoscenze proprio della cultura d’appartenenza, o alla trasmissione di una formazione specifica in una determinata disciplina, arte, tecnica, professione, mediante un’attività didattica organizzata secondo regole condivise. 

Gioco: Esercizio singolo o collettivo a cui si dedicano bambini o adulti, per passatempo, svago, ricreazione, o con lo scopo di sviluppare l'ingegno o le forze fisiche. 

Teniamoci a mente i concetti di queste 2 semplici parole usate tutti i giorni. Questa società, in quanto scuola-calcio, "seria" come si definiscono loro, ha fatto fuori 4-5 bambini, tra questi mio figlio, di 9 anni, 9 anni (!), solamente per il fatto che gli allenatori non avevano tempo per poter stare dietro a loro in quanto, questi bambini erano più indietro rispetto agli altri nuovi venuti quest'anno presi da altre società. 

Il direttore sportivo, per telefono, neanche faccia a faccia, mi spiega queste cose e avrebbe voluto girarlo ad un'altra società sempre del gruppo sportivo.

Decidiamo io e mia moglie per nostro figlio! Non che sia stato il Cristiano Ronaldo o il Messi della situazione, ci mancherebbe, ma solamente un bimbo con la passione. 

Ma questa stava calando con il passare del tempo, in quanto, secondo il mio parere, non ci sono stati allenatori in grado di saper gestire queste situazioni. 

A mio figlio, dopo 3 anni di allenamenti non sono riusciti a trasmettere il valore del gioco del calcio. Infatti da quest'anno vuole smettere con il calcio e provare un altro sport. 

La mia domanda è: ma bisogna avere per forza il campione in casa oppure tirare fuori le qualità ad ogni bambino? Mio figlio probabilmente non vorrà più giocare a calcio né vedere una partita in televisione che fino a poco tempo fa abbiamo tifato e gioito per la vittoria dell'Italia all'Europeo. 

Ringrazio la società di questa città, per aver fatto cadere l'autostima di un bambino. 

Purtroppo questo è il mondo delle scuole calcio "Elite", vogliono solo campioni e non più insegnare uno sport, per me il più bello, per far divertire i bambini.

Lettera firmata".


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