Attualità giovedì 22 settembre 2016 ore 09:05
L'occhio del T-red incastra venti auto al giorno

Millozzi pubblica i video delle infrazioni al semaforo del Chiesino. Ancora polemiche. Il sindaco: "Comportamenti scellerati"
PONTEDERA — C'è chi torna a chiedere la rotatoria prima dell'incidente e chi punta il dito su una presunta volontà di fare cassa. Ma il messaggio del primo cittadino di Pontedera Simone Millozzi appare chiaro: "Ad esclusiva tutela di una viabilità più sicura abbiamo installato un impianto semaforico capace di rilevare, oltre ogni ragionevole dubbio, una delle infrazioni più gravi e pericolose: il passaggio con il rosso verso cui è davvero difficile trovare giustificazioni, alibi o attenuanti di alcun tipo".
Le clip pubblicate dal sindaco documentano l'alto numero di trasgressori che non si fanno scrupolo di solcare l'incrocio a luce rossa accesa. Comportamenti che il primo cittadino non esita a definire "scellerati". Millozzi ha anche informato che sono stati oggetto di sanzione soltanto coloro che, con la luce rossa, proseguono la marcia: "Il sistema è certificato e tarato secondo i parametri di legge per consentire a chi procede a velocità moderata di arrestarsi in tempo al segnale di rosso che, tengo a precisare, scatta dopo minimo 4 secondi del segnale giallo di pre-allerta" ha puntualizzato il sindaco.
Che difende la sua scelta: "Siamo certi che, come verificatosi in altre zone ed altri comuni, la deterrenza di questo sistema porterà ad un progressivo miglioramento della sicurezza stradale in quel tratto e la graduale diminuzione delle infrazioni rilevate che nelle prime settimane di esercizio dell'impianto si attestano su una media di circa 20 infrazioni giornaliere".
Il T-red è entrato in funzione ad agosto. Sono dunque centinaia le contravvenzioni rilevate. Eppure c'è ancora chi accusa la scelta del semaforo o la pericolosità dell'incrocio piuttosto che prendersela con i trasgressori: "A coloro che hanno contestato questa scelta dell'amministrazione ho sempre risposto con quella che mi pare una ovvietà - ha ribattuto Millozzi - arrestarsi ad un semaforo rosso non è solo un dovere imposto dalle norme e dal buon senso ma, soprattutto, una forma di rispetto nei confronti dell'incolumità della stragrande maggioranza delle persone che sono alla guida e che si attengono alle regole.
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