Attualità mercoledì 17 novembre 2021 ore 16:40
Al Lotti l'intervento alla retina è un'eccellenza

In un solo anno, oltre 150 chirurgie vitreo retiniche. La tecnica, introdotta dal primario di oculistica, richiama anche pazienti da altre regioni
PONTEDERA — Ben 155 operazioni sulla retina in un solo anno. È questo il dato che emerge dall'introduzione dell'intervento di chirurgia vitreo retinica nell'ospedale Lotti da parte del dottor Michele Palla, direttore del reparto di oculistica. L'operazione, arrivata proprio un anno fa a Pontedera, permette di curare il distacco della retina, la retinopatia diabetica, le patologie vitreali, le trazioni vitreo maculari e le maculopatie.
"I dati di attività sono molto lusinghieri – ha affermato il primario - si pensi che nell’arco di un anno sono stati eseguiti ben 155 interventi sulla retina, un numero che ha sorpreso pure noi e che ci conferma quanto la Valdera avesse bisogno di prestazioni chirurgiche che storicamente venivano effettuate a Pisa e che, vista la grande domanda, richiedevano tempi di attesa più lunghi". Inoltre, la qualità raggiunta dagli interventi ha avuto un certo potere attrattivo. "Il 18% circa dei pazienti operati a Pontedera proviene da altre Asl - ha continuato - o, addirittura, da fuori regione”.
“Contemporaneamente alla chirurgia vitro retinica abbiamo sviluppato anche la tecnica, che si affianca al trattamento classico, per la cura del glaucoma - ha aggiunto il dottor Palla - mi riferisco all’impianto dei primi dispositivi di chirurgia mininvasiva su glaucoma (MIGS)”. E per il prossimo anno, ci sono ulteriori progetti in cantiere: come, per esempio, la chirurgia 3D. “Con l’uso della tecnologia 3D, è possibile operare senza usare il microscopio, ma con occhiali speciali e monitor. Ciò permette di agire su un campo operatorio molto più vasto e di condividere le fasi dell'intervento con tutto lo staff della sala operatoria - ha spiegato il medico - inoltre, in caso di intervento urgente su un paziente positivo al Covid, il chirurgo può operare indossando tutti i dispostivi di protezione, cosa che non era possibile nella chirurgia standard con microscopio”.
“Vorrei infine ringraziare tutti coloro che hanno creduto nel nostro progetto - ha concluso - i medici del reparto per la loro preziosa collaborazione, gli infermieri, la direzione dell’ospedale e la direzione della Asl che ci ha sempre sostenuti”.
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