Politica lunedì 06 ottobre 2025 ore 14:30
"Moschea abusiva", botta e risposta Ceccardi-Cocilova

L'eurodeputata di Cascina parla di islamizzazione e la vicesindaca replica: "L'associazione ha svolto tutte le pratiche, polemica strumentale"
PONTEDERA — "Ancora una moschea abusiva". Così ha esordito Anna Cisint, oggi eurodeputata della Lega e già sindaca di Monfalcone, in Friuli-Venezia Giulia, che accompagnata dalla collega al Parlamento Europeo Susanna Ceccardi ha fatto visita alla struttura inaugurata nel 2023 in via dei Pratacci, sul territorio comunale pontederese. E che, in vista delle elezioni regionali, è finita nel bel mezzo della polemica.
Il centro di culto, che ha preso il posto di una fabbrica ormai dismessa, sarebbe per la ex sindaca di Cascina Ceccardi un luogo dove si rischia la radicalizzazione. "Le amministrazioni del Partito Democratico spalancano le porte all'islamizzazione - ha detto - abbiamo visto in Francia e Belgio quali sono, poi, le conseguenze nefaste. Un cambiamento radicale e culturale che porta oppressione della donna e dei diritti civili conquistati in Occidenti. Il Comune ha inaugurato questa moschea in pompa magna, ma io credo che Pontedera meriti di meglio".
Una sortita che non è affatto condivisa dall'amministrazione comunale, chiamata direttamente in causa da Ceccardi. "Quello è un centro culturale islamico a titolarità di un'associazione che ha gestito tutte le pratiche necessarie per l'apertura di uno spazio simile - ha spiegato la vicesindaca Carla Cocilova - negli anni abbiamo intrapreso un percorso di dialogo interculturale e interreligioso in città, con la creazione di un tavolo cui questa associazione partecipa. Inoltre, questo percorso è condiviso anche con il Consiglio d'Europa, che ha conosciuto questa esperienza pilota che sta avendo un ottimo risultato".
"Crediamo che, come spiega la nostra Costituzione, la libertà di culto debba essere garantita, anche dalle istituzioni - ha concluso - è importante occuparsi di questi temi, ogni giorno, non solo in maniera strumentale durante una campagna elettorale. Percorsi simili sono lunghi, che vanno intrapresi nell'ottica dell'inclusione: ciò che manca ai nostri Comuni sono proprio fondi per attuare programmi in questo senso. Non possono dirci che mancano fondi, quando vengono spesi milioni per dei centri di detenzione in Albania, che poi restano vuoti".
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