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Attualità domenica 05 gennaio 2020 ore 07:20

​Quartieri e frazioni, storia e segreti

Con Creméa, Bella di Mai e La Borra comincia un viaggio fra passato e presente della città e del contado. Con qualche sorpresa



PONTEDERA — Finché la guerra non si accanì proprio in quella zona procurando più di 150 morti con i bombardamenti americani, Crémea e Bella di Mai erano due vivaci quartieri contigui che confinavano, il primo, con Era e Piazzone e il secondo con le vie e le piazze del centro-nord cittadino fino all'attuale piazza Gronchi. Mentre nel '45 La Borra, allora modesta, si ritrovò proprio sul fronte bellico perché gli americani si fermarono lì e entrarono in città soltanto due mesi dopo. 

Ma oggi chi chiama più Crémea la zona di via Guerrazzi, recentemente migliorata da fioriere anti sosta, e le attigue piazze Concordia e Berlinguer invase dalle auto in sosta? Nessuno o quasi. E si faccia avanti chi chiama ancora Bella di Mai l'attiguo quartiere di cui l'unica traccia rimasta è un giardino segnalato da un cartello è provvisto di giochi per bambini. Ma perché Crèmea, perché Bella dai Mai e perché la Borra, frazione di Pontedera. Proviamo a spiegarlo, il perché dei tre nomi, in apertura di una ricognizione storico-toponomastica dei quartieri e delle frazioni di Pontedera che avrà bisogno di alcune puntate.

Crèmea sta per Crimea, la penisola confinante con l'Ucraina e la Russia che da tempo se la contendono (in questa fase storica ha prevalso di nuovo la Russia) anche a cannonate. Ma perché quel nome a un quartiere pontederese? Che c'entra? Non lo si sa di preciso e le ipotesi possono essere sono diverse: la prima porta alla guerra di Crimea durata dal 1853 al 1856 con la partecipazione anche di un contingente italiano, o meglio sardo nel senso di Regno di Sardegna che partecipò a quel conflitto per poi essere aiutato dai francesi a unificare l'Italia. E può darsi che quel nome di Crimea-Crèmea sia stato lanciato da qualcuno degli abitanti di Pontedera che, magari, aveva partecipato al conflitto. La seconda ipotesi parte dal confinamento lavorativo in Crimea di italiani, e pontederesi, comunisti emigrati in Unione Sovietica alle soglie del fascismo, mentre la terza è più semplice: Crèmea come simbolo di una terra lontana e magari misteriosa.
Insieme a negozi e servizi moderni, è comunque rimasto nella popolare Crèmea un calzolaio che lavora in un negozino stile secolo scorso. Un ricordo del passato che fa piacere e tenerezza. 

Il perché di Bella di Mai parte invece da una canzone francese che aveva questo nome (Belle de Mai è la denominazione transalpina ) e che i pontederesi emigrati in Francia per lavorare, siamo nel primo dopoguerra ai tempi del fascio avevano imparato. E poiché alcuni di quegli emigranti abitavano in un grande condominio popolare con vista sull'Era e terrazzi a ringhiera che si affacciavano sul cortile interno munito di pozzo, ecco che si cominciò a citarli come quelli di Bella di Mai. Ma le bombe americane distrussero anche quell'edificio di cui resta soltanto un giardino che ha avuto e forse ha ancora problemi di spaccio di droga. 

Da due quartieri cittadini a una frazione ormai in forte crescita fra l'Era e il viale verso Ponsacco di cui segna il confine. E' La Borra, nome non certo moderno né comprensibile se non se ne conosce l'origine. Tutto parte nel '700 con l'Era in piena che rompe il fragile arginello e si spande nel terreno dove oggi c'è il paese-frazione, formando un vasto ristagno di acqua che subito venne definito 'borra' . Poi l'acqua sparì e comparirono i casolari, ma il nome di borra, ovvero "La Borra" è rimasto e guai a chi lo tocca. 

(continua)


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