Attualità mercoledì 20 novembre 2024 ore 20:51
Teatro Era, emozioni e innovazione in scena
Al via la stagione teatrale 2024/2025. Inizio da record per abbonamenti e sold out. " Vogliamo continuare a creare patrimonio e cultura"
PONTEDERA — Una stagione da vivere, una stagione di esperienze che lasceranno sicuramente un segno; spettacoli che oltre a intrattenere, porranno domande allo spettatore; sta a lui decidere la risposta e l'effetto che il teatro lascerà avere su se stesso.
Già 319 abbonamenti e tutto esaurito per l’apertura il 20 e 21 Novembre con Alessandro Haber ne La coscienza di Zeno da Italo Svevo, regia di Paolo Valerio. Un inizio senza precedenti che conferma l'importanza del Teatro Era di Pontedera, strutturato per l'innovazione e la ricerca nella Fondazione del Teatro della Toscana, per storia e per vocazione, oltre che per la specificità del ruolo che ha assunto dal momento della nascita del Teatro Nazionale nel 2014.
"Ringrazio tutte le persone del Teatro Nazionale della Toscana e del Teatro Era. Abbiamo lavorato con impegno per portare avanti il percorso che ci permette di continuare a essere riconosciuti come teatro Nazionale. La presentazione della domanda per mantenere questo status rappresenta un valore aggiunto per tutti i territori che ne beneficiano". Queste le parole del sindaco di Pontedera Matteo Franconi, presente in conferenza stampa.
Oggi questa vocazione viene implementata e potenziata, trovando completa attuazione nel progetto che nasce dalla riscrittura innovativa di Michele Santeramo intorno al celebre Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand: De Bergerac – Fantasmi dal Cyrano De Bergerac, in scena in prima nazionale al Teatro Era nella primavera 2025.
"Una vita rinnovata, fatta di desideri, scelte e passioni. “No, mio caro amore, io non vi ho mai amata.” In questa frase si riassume l'anima di Cyrano: un eroe malinconico. Ho cercato di trasmettere questa malinconia in tutta la messa in scena, con personaggi che si rivolgono direttamente agli spettatori. - ha dichiarato Santeramo - È fondamentale esplorare la relazione tra attore e pubblico, una connessione che si trasforma continuamente e in maniera sempre inaspettata".
Andare oltre, innovare, guardare al futuro, non solo immaginandolo, ma usando ogni forza e capacità per definirlo e attuarlo, rappresenta l’intento del Teatro della Toscana riguardo al Teatro Era, sempre più impegnato nel creare ponti tra le discipline e le generazioni, nel solco di un nuovo modello di teatro aperto alla società e alle sfide del presente. In questo quadro, l’attività del Teatro è sostenuta anche da importanti imprese del territorio della Valdera, come Revet, secondo un nuovo rapporto tra teatro e impresa denominato D’Arte e d’Impresa.
"L’esperienza, avviata lo scorso anno, offre alle imprese una grande opportunità: sperimentare, accogliere e partecipare attivamente a un’iniziativa che valorizza il territorio. - ha dichiarato Alessia Scappini, amministratore delegato di Revet - Si tratta di una possibilità significativa, perché le imprese sono il territorio, la vita delle persone. Il dialogo tra azienda e teatro è fondamentale per unire l'intrattenimento a temi su cui puntare e discutere, come la sostenibilità ambientale e la crescita degli ecosistemi culturali".
L’esito di De Bergerac si fonda parimenti sul progetto Il Teatro torna a scuola, con cui Michele Santeramo per la drammaturgia, Roberto Bacci per la cura dello spazio scenico, Pier Giorgio Cheli per il marketing, si sono messi in ascolto delle giovani generazioni, grazie alla collaborazione con l’assessorato all’Istruzione del Comune di Pontedera e alcuni insegnanti del Polo Scolastico di Pontedera, incontrando in aula le ragazze e i ragazzi non come insegnanti, ma come professionisti intenti a parlare con loro e conoscere le loro abitudini. Visto il successo della prima edizione nel 2024, Il Teatro torna a scuola sarà replicato nel 2025.
Le parole del sindaco Matteo Franconi risuonano di orgoglio per l'apertura di questa stagione teatrale, ponendo il teatro come una realtà su cui puntare e istruire. L’obiettivo è costruire un nuovo teatro attraverso una comunità che si realizzi con il costante sguardo alla nostra Storia, a chi in altri tempi, diversi, ma tanto simili agli attuali, ha avuto il coraggio di aprire nuove strade.
"La nostra città ha sempre dimostrato un grande impegno verso il teatro, valorizzando sia le esperienze sperimentali sia il lavoro delle realtà locali. - ha concluso il sindaco - Il teatro è la casa di tutti noi cittadini: uno spazio che rappresenta il senso civico e sociale delle nostre comunità. Attraverso l’impegno delle imprese culturali, vogliamo continuare a creare spettacoli e attività teatrali che arricchiscano il nostro patrimonio".
Le Parole di apertura del sindaco Matteo Franconi alla prima della stagione 202472025 del Teatro Era:
Bentornato Teatro, grazie.
Grazie di averci scelto, d'averlo fatto anche stavolta; d'aver rinnovato con questa città, che ti ama, una promessa d'amore; quella che mezzo secolo fa il fuoco della ricerca accompagnò alle porte del futuro, quella che dalla periferia del mondo, in via Manzoni, ti chiese di portare il mondo a Pontedera, in un luogo piccolo, sulle spalle giganti di Eugenio e Dario, Giovanna, Roberto e Carla, Luisa, Silvia e Jerzy, Thomas, Mario, e Luca fino a tutti gli altri ancora.
E tu ce lo portasti davvero il mondo, in quel crocevia vivo di generazioni e tradizioni, in quello snodo di stupori e sperimentazioni, un luogo incantato della mente dove, ogni volta, fai emozionare la gente.
Da allora mai hai smesso di tradurci il mondo, perché sai farlo davvero, ovunque e sempre, da due millenni e mezzo, con quel respiro identico e sempre diverso.
Lo farai anche stasera, in questa casa nuova che tre lustri fa ti abbiamo offerto, per dirti grazie d'ogni miracolo che va in scena, impastato di scrittura, recitazione, musica e regia, un groviglio che si scioglie, esatto, sulla battigia della bellezza.
Grazie caro Teatro, per quella tua capacità di dare i nomi alle cose, e che spesso cose non sono.
Grazie caro Teatro, per quella eleganza con cui ci inviti a vedere quel che succede e che noi ci ostiniamo soltanto a commentare.
Grazie caro Teatro, per quella delicatezza che ci usi quando rubi il presente dal tempo e lo doni allo spazio che serve per guardarci dentro.
Grazie caro Teatro, per quel viaggio senza porti dove ogni volta ci porti, per costringerci a pensare anche quando vogliamo soltanto capire, per resisterci e darci modo di resistere, a chi lo vuole inaridire quel mondo che ci hai portato, a chi lo vuole all’altezza esclusiva delle proprie presunzioni, a chi lo reclama soltanto diverso, a chi pretende di saperlo più di ogni altro.
Caro Teatro stasera ti accogliamo felici di viverti, per un'altra stagione.
Non sarà facile e neppure scontato ma ti promettiamo che terremo all'amore di quella promessa. Grazie.
Gabriele Santarnecchi
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