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​Vaccino emotivo

di - venerdì 15 gennaio 2021 ore 07:30

Ormai sono mesi che dimostrate di avere la volontà e la pazienza di leggere il mio Blog e mi sembra il minimo ringraziarvi per la fiducia che ogni settimana mi rinnovate! Siete davvero in molti e ne sono felicissima!

Questa settimana, anzi, dovrei dire, anche questa settimana vi inviterò a pensare positivo. Sì lo so che molti di voi sono lì a pensare “Ma cosa insiste questa con il pensiero positivo?”, “Ma non si rende conto della situazione assurda che stiamo vivendo?”, “Non le sembra sciocco chiedere a delle persone provate da quasi 10 mesi di incertezze di concentrarsi sugli aspetti positivi?”. Ecco, non voglio attirare nemici, ma credo che, a maggior ragione in questo momento, sia necessario vaccinarsi da tutto ciò che ci circonda.

Un vaccino che può essere certo biologico, ne stiamo parlando da mesi e a fine dicembre finalmente sono arrivate le prime dosi. La nostra Regione è tra le capolista rispetto alle adesioni avvenute fino ad oggi, e questo mi rende orgogliosa.

Ma un altro vaccino importante, a mio avviso, è e deve essere quello emotivo. Da troppo tempo stiamo vivendo una situazione a tratti alienante, i sintomi del post traumatico da stress accompagnano la nostra quotidianità come un secolo fa accompagnavano i reduci di guerra. Siamo stanchi, delusi, affaticati e, troppo spesso, senza speranza. Ma dobbiamo reagire, non possiamo fare altrimenti.

Un mio docente dell’Università ripeteva spesso che la vita ha una sola direzione ed è avanti. Quindi fermarsi e maledire ciò che è stato è utile solo parzialmente, alla lunga non aiuta.

Cosa intendo con vaccino emotivo? Ciò che ripeto spesso nei miei post su IG e nel Blog stesso, ossia imparare a ritagliarsi del tempo per sé, per fare le cose che ci piacciono, almeno quelle che attualmente sono alla nostra portata. Una passeggiata fuori, una puntata di una serie che ci piace, un buon libro, un po' di musica, una telefonata ad una cara amica, il fai da te…insomma chi più ne ha più ne metta, basta siano azioni che ci permettono di ricaricarci, almeno in parte.

E poi dobbiamo anche disintossicarci da ciò che, invece, percepiamo come nocivo. Spegniamo il cellulare se crediamo, impariamo a dire di no se ci sono situazioni nelle quali non vogliamo essere invischiati, non abbuffiamoci senza limite delle notizie al tg o sui social, prendiamo le distanze da ciò che riteniamo potenzialmente dannoso.

Non possiamo farlo sempre e non possiamo farlo con tutte le situazioni, ma ogni tanto sì, e questo è più che sufficiente.

Il Covid si è preso gran parte del nostro tempo e delle nostre energie, e non poteva essere altrimenti. Ma adesso il potere deve tornare nelle nostre mani, possiamo e dobbiamo imparare a mettere dei paletti, a non farci fagocitare.

Certo, magari per qualcuno è molto complicato, quasi impossibile. Forse alcuni di voi hanno perso i loro cari in questi mesi, oppure hanno rischiato il lavoro o ancora hanno visto evaporare i loro risparmi, finendo in situazioni disastrose. In questo caso, forse, è necessario un aiuto anche esterno, da parte di un professionista perché, forse, la spinta per ripartire non può essere facilmente trovata. In questo caso il vaccino emotivo potrebbe essere proprio prendere consapevolezza della necessità di chiedere aiuto.

Non dico che andrà tutto bene, non la penso così. Dico che ne usciremo, in un modo o nell’altro, se non smetteremo mai di prenderci cura di noi, da tutti i punti di vista.


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