Politica sabato 05 gennaio 2019 ore 15:26
I sindaci dell'Unione contro il decreto Sicurezza

I sette primi cittadini dell'Unione Valdera hanno firmato un testo analogo a quello già sottoscritto dai colleghi dell'Empolese Valdelsa
VALDERA — Anche i sette sindaci dei Comuni dell’Unione Valdera (Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme-Lari, Palaia e Pontedera) si schierano a fianco dei colleghi dell’Empolese Valdelsa e apertamente contro un Decreto, quello Sicurezza approvato dal Governo, "la cui applicazione aumenterà, inevitabilmente, nel territorio della Valdera il numero di clandestini a discapito proprio della sicurezza dei cittadini".
Di seguito il documento diramato dai sindaci dell’Empolese Valdelsa, ora condiviso e sottoscritto da tutti e sette i sindaci dell’Unione Valdera.
“Come amministratori non
possiamo che applicare le disposizioni in vigore fintanto che non intervenga
una pronuncia di incostituzionalità, la cui questione può essere sollevata di
fronte alla Corte costituzionale da un Giudice o da una Regione, oppure una modifica
in Parlamento così come richiesto anche dall’Associazione dei comuni italiani.
Tuttavia riteniamo che la cancellazione del permesso per motivi umanitari
costituisca una grave menomazione del sistema di asilo, che solo in minima
parte sarà surrogato dal nuovo status di protezione speciale per rischi di
persecuzione o tortura; genera inoltre una grossa incertezza su procedimenti
amministrativi e giudiziari in corso, soprattutto in coloro che alla data di
entrata in vigore del Decreto Legge avevano presentato domanda di protezione
internazionale o il ricorso a seguito di un primo rigetto.
Per quanto riguarda
la permanenza nei centri, se i richiedenti asilo - e solo loro - potranno
ancora essere accolti nei CAS, chi ha ottenuto un permesso per motivi umanitari
viene espulso dal sistema di accoglienza; in conseguenza di questa grave
disparità di trattamento, si lascia fin da subito i migranti senza sostegno
materiale ma con titolo a rimanere nei nostri territori.
Risultato di tutto
questo non sarà certo più sicurezza, ma l’aumento della percezione di allarme
sociale, sul quale finora si è speculato a fini elettorali. Le persone che non
hanno più dimora e possibilità di accesso ai servizi, saranno con più facilità
intercettate dalla criminalità aumentando insicurezza dei cittadini, oltre ad
aumentare il clima di odio nei confronti di queste persone.
Infine la nuova
legge ha stabilito che il permesso di soggiorno per richiesta asilo “non
costituisce titolo per l’iscrizione anagrafica”. Applicando la legge, non potranno
più essere effettuate iscrizioni anagrafiche sulla base del solo permesso di
soggiorno per richiesta di asilo. Sbaglia chi pensa che cancellare il diritto
alla residenza nel territorio dove ha sede il centro di accoglienza sia un modo
per creare fantasmi nelle nostre comunità: vigileremo affinché i richiedenti
asilo, in quanto regolarmente soggiornanti sul territorio, abbiano la stessa
parità di trattamento e di accesso ai servizi pubblici degli altri cittadini
stranieri e di chi ha ottenuto la protezione internazionale.
Come Unione Valdera siamo pronti a dare il nostro contributo per trovare soluzioni diverse. A questo proposito sosteniamo l'azione della Regione di attivarsi per fare ricorso contro il DL sicurezza alla corte costituzionale”.
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