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Attualità domenica 09 luglio 2023 ore 09:30

Lajatico-Peccioli, la fusione vista dagli altri sindaci

A sinistra il municipio di Peccioli, a destra quello di Lajatico

In vista del referendum che dovrebbe tenersi dopo l'estate, i primi cittadini della Valdera osservano, ma non si espongono: "Decideranno le comunità"



VALDERA — C'è chi non si esprime e preferisce occuparsi del proprio Comune senza sbilanciarsi, ma c'è anche chi un processo di fusione lo ha portato a termine oppure lo ha realizzato soltanto a metà e, qualcosa in più, lo dice.

Insomma, il resto dei Comuni della Valdera, sul percorso di fusione tra Peccioli e Lajatico, non vuol entrare nel merito, visto che la questione interesserà solo ed esclusivamente i cittadini delle due comunità. Ma qualche considerazione, almeno generale, la esprime.

Mentre il sindaco di Chianni, Giacomo Tarrini, si era già espresso con riferimento al nome dell'eventuale nuovo Comune, Alta Valdera, sulle pagine de Il Tirreno il sindaco di Pontedera, Matteo Franconi, si è espresso positivamente sul processo di unione.

"Io faccio il sindaco di Terricciola e delle scelte territoriali altrui non mi occupo - ha detto Mirko Bini - il mio impegno è sempre stato quello di fare cose che riguardano direttamente la mia comunità: ho ancora 10 mesi di legislatura di fronte e terrò fede al programma elettorale con cui sono stato votato, dove specifico il mio no a fusioni che riguardano il mio Comune. Altrove, se la volontà dei cittadini sarà quella, ognuno può fare come meglio crede".

Il sindaco di Terricciola Mirko Bini

Non troppo distante la posizione di Marco Gherardini, sindaco di Palaia. "Si tratta di un percorso che riguarda altri territori, per cui credo non ci sia motivo di entrare nel merito - ha commentato - considerato poi che ci sono passaggi sia referendari, sia istituzionali, non mi sento di dover aggiungere alcunché alla questione".

Palaia, come Capannoli, nel 2013 tentò di unirsi in un Comune unico proprio con Peccioli, ma il progetto non andò in porto. "Era un'altra epoca, il risultato negativo a Capannoli era il sintomo di un'ipotesi non gradita - ha detto la sindaca Arianna Cecchini - non avrei idea di cosa potrebbe accadere se fatto oggi, per questo il giudizio diventa complicato. Ogni comunità ha il suo parere".

"Nel 2013 la fusione avrebbe significato maggiori risorse, in un periodo in cui il Comune faceva fatica ad averne - ha aggiunto - oggi, però, dopo anni di investimenti, forse sarebbe meno utile, perché non ci sono più quei motivi che avrebbero spinto a dire di sì. Naturalmente, non entro nel merito: se i due Comuni hanno deciso di provarci, avranno fatto le proprie riflessioni, ma non mi sento di dare un parere favorevole o sfavorevole".

Il sindaco di Palaia Marco Gherardini

La sindaca di Capannoli Arianna Cecchini

Esito diverso, invece, per Casciana Terme Lari, Comune nato proprio dopo una fusione riuscita tra 2013 e 2014. "Sono processi verso i quali bisogna portare grande rispetto alle volontà dei cittadini - ha spiegato il sindaco Mirko Terreni - dal punto di vista amministrativo ci sono molti aspetti positivi per quanto riguarda le risorse in entrata e per la possibilità di riorganizzare la macchina amministrativa, ma non credo sia una soluzione che possa andar bene per tutti i contesti".

"Di per sé, lo strumento della fusione è uno strumento neutrale - ha proseguito - i sindaci che hanno proposto questo percorso lo hanno sicuramente avviato dopo attente riflessioni. La questione cruciale, comunque, resta l'ascolto dei cittadini: l'esito del referendum, quindi, è molto importante in un simile processo. Dall'esterno comunque è difficile dare giudizi, anche se nel nostro caso la fusione ha dato più aspetti positivi".

Quindi, da Ponsacco, il parere della sindaca Francesca Brogi. "Esprimersi da esterni potrebbe sembrare un po' presuntuoso, per questo ci tengo a dire che la scelta spetta solamente alle comunità coinvolte - ha specificato - da un punto di vista strettamente amministrativo e gestionale, penso che per Comuni di piccole dimensioni, che a volte faticano a tenere vivi i servizi, possa essere una bella opportunità, grazie ai finanziamenti e all'implementazione del personale".

Il sindaco di Casciana Terme Lari Mirko Terreni

La sindaca di Ponsacco Francesca Brogi

"Il percorso può portare investimenti, risposte e servizi più efficaci - ha concluso - è comunque una scelta che, ripeto, spetta alle comunità per la sua importanza e portata storica. In ballo ci sono tanti aspetti da considerare".

Pietro Mattonai
© Riproduzione riservata


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