Attualità domenica 02 aprile 2017 ore 11:30
Il Bosco di Tanali al centro di un ricorso al Tar

I proprietari del terreno hanno ingaggiato una guerra legale con il Comune per l'occupazione. Il sindaco Guidi: "L'area non vale quanto chiedono"
BIENTINA — E' in atto un procedimento legale con ricorso al Tar sul Bosco di Tanali. La famiglia proprietaria dell'area chiede l’accertamento della illegittimità dell’occupazione, da parte del Comune, del terreno in cui è stata realizzata l’area protetta chiamata Oasi di Tanali.
Il Bosco di Tanali è stata la prima area naturale protetta di interesse locale istituita dalla Regione Toscana ed è stata definita zona umida di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar. L'ente gestore è il Comune di Bientina con l'ausilio di un comitato di gestione.
I proprietari chiedono la restituzione del bene insieme agli interessi dei danni per la presunta occupazione illegittima oppure l'acquisizione del terreno a un milione e 992mila 500 euro.
La diatriba va avanti dal 1995. Per i proprietari, pare che ad oggi non risulti che sia mai stato adottato un decreto di esproprio della proprietà e il Comune avrebbe illegittimamente occupato l'area dal 2000. Da qui il ricorso al Tar.
Decisa, dall'altra parte, la posizione del sindaco Corrado Guidi che, su nostro invito a intervenire sull'argomento, ha dichiarato: "Noi abbiamo fatto fare una controperizia e il terreno vale 20 volte meno, circa 100mila euro. Il Bosco di Tanali è un'oasi e non cambierà mai destinazione né potrà avere sbocchi commerciali perché, per esempio, il legno prodotto da quegli alberi non si può tagliare e quindi nemmeno vendere".
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