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sabato 05 ottobre 2024

LA MADIA E IL CAPANNO — il Blog di Barbara Mori

Barbara Mori

BARBARA MORI - Appassionata cuoca e scrittrice per diletto, si divide rocambolescamente tra lavoro e famiglia, fornelli e PC. Crede profondamente nella necessità di ritornare progressivamente ad uno stile di vita più semplice e naturale e crede anche che questo percorso possa tranquillamente partire da una pentola sul fuoco.

Un posto all'ombra

di Barbara Mori - martedì 21 luglio 2015 ore 14:14

Ma che caldo è ?!

E’ in questo momento che si apprezza il lato rinfrancante della lentezza dei gesti e dei pensieri, avviluppati dalla canicola di queste torride giornate estive. E’ in questa situazione che, magari dopo aver divorato una bella fetta di cocomero fresco, maggiormente si anela il riposino pomeridiano sprofondando nel divano e nel più lascivo torpore, accarezzati dal frullio e cullati dal ronzio di ventilatori alla massima potenza.

A meno che… A meno che non vi siate lasciati conquistare dall’invenzione del secolo: l’aria condizionata!

Ma come si farebbe senza! Ma come si faceva prima? A questo proposito il mondo si divide in rinfrescati entusiasti affetti da bronchite cronica e in grondanti scettici muniti di ventaglio. Neanche a dirlo io faccio parte del secondo gruppo, mi sventolo parecchio e cerco l’ombra.

Forse anche questa è una forma di selezione naturale della specie… se un bel giorno si esaurirà l’energia non rinnovabile e quella rinnovabile fosse insufficiente per i condizionatori del mondo, sopravviverebbe solo chi fino a quel momento si è sventolato… oppure potrebbe verificarsi un’improvvisa glaciazione e avrebbe la possibilità di sopravvivere solo chi ha la bronchite cronica, chi può saperlo?

L’aria condizionata è un’invenzione eccezionale, in certe situazioni è veramente salvifica. Il mio rammarico è, però, che ogni invenzione che ci rende la vita un po’ più facile ci fa perdere col tempo saggezza e buon senso. Ci fa dare tutto per scontato ed oggi a parte manovrare il telecomando dei condizionatori, per difenderci dall’afa sappiamo fare ben poco…

A questo proposito la mente non può che andare a mia madre. Mia madre che si alzava alle cinque di mattina e spalancava tutte le finestre di casa per far entrare il fresco. Mia madre, che nonostante il protestare di tutta la famiglia, durante il giorno sprangava a notte tutte le finestre. Non potrò mai dimenticare la sensazione di refrigerio da chiesa gotica di quando entravo in casa dalla canicola esterna.

Mia madre che d’estate dopo pranzo, a casa, al mare, in montagna, ai laghi CI SI RIPOSA! Mia madre che al ritorno dal lavoro portava sempre un ghiacciolino alla menta per me e una granatina al tamarindo per se. Mia madre che, con tutto il mio stupore e la mia incomprensione, era disposta a fare giri interminabili in macchina e percorsi lunghissimi a piedi pur di trovare un posto all’ombra…

Sciroppo di pesche

Comunque, una cosa che tutti sappiamo, senza bisogno di ripescare i consigli della nonna, è che con il caldo bisogna bere molto. Possibilmente acqua…

Si però a volte che fatica solo acqua, vorremmo un po’ di gusto, di sapore. Allora, volendo evitare un eccessivo consumo di bibite industriali che oltre allo zucchero contengono un sacco di sostanze poco raccomandabili, spesso faccio lo sciroppo di frutta che si gusta allungato con acqua fresca.

Lo si può preparare con ogni frutto. Oggi l’ho fatto di pesche ma è ottimo di fragole, di ciliegie, di pere. Per ogni frutto, utilizzo il metodo per me più adatto, a seconda della consistenza e dell’acquosità della frutta.

Per lo sciroppo di pesche occorrono soltanto pesche e zucchero.

Io sbuccio la frutta e la taglio a piccoli pezzi in una ciotola di ceramica come per fare una macedonia, la mescolo con qualche cucchiaio di zucchero e la faccio macerare una notte in frigo. Scolo le pesche e raccolgo il liquido. Lo peso e lo faccio cuocere con lo zucchero (per mezzo litro di succo metto circa 300 gr. di zucchero) formando lo sciroppo.

Una volta raffreddato ne utilizzo uno o due cucchiai per un bicchiere di acqua fresca.

Si conserva in frigo per qualche giorno, altrimenti si può bollire in un vasetto sterilizzato come si fa per la marmellata. La frutta scolata la servo come macedonia.

Per aromatizzare l’acqua fresca è molto buono anche lo sciroppo delle pesche sciroppate. Dopo aver mangiato le pesche, invece di buttare lo sciroppo, lo utilizzo per una bibita fresca e sana.

Mi potete seguire anche su: www.ungiaggioloincucina.it troverete tra l’altro la ricetta delle mie pesche sciroppate.

Barbara Mori

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