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domenica 08 dicembre 2024

STORIE DI ORDINARIA UMANITÀ — il Blog di Nicolò Stella

Nicolò Stella

Nato in Sicilia si è trasferito a Pontedera a 26 anni e ha diretto la Stazione Carabinieri per 27 anni. Per sei anni ha svolto la funzione di pubblico ministero d’udienza presso la sezione distaccata di Pontedera del Tribunale di Pisa. Ora fa il nonno e si dedica alla lettura dei libri che non ha avuto tempo di leggere in questi anni.

​Ezechiele 25:17

di Nicolò Stella - domenica 19 settembre 2021 ore 07:30

Il maresciallo era impegnato a sistemare le ultime carte della sera. Il piantone si presentò in ufficio con un sorriso stampato sul viso, come se volesse dire:

“Pensavi di averla fatta franca per stasera?” Poi disse: “Maresciallo, in sala d’attesa c’è una ragazza… ha necessità di parlare, con urgenza, con Lei.” – “A quest’ora? – “Hai capito di cosa si tratta?” -“Venga Signora.” - Il piantone, taglio di netto il discorso, fece entrare la giovane donna dal maresciallo e, dopo averla fatta sedere, chiudeva dietro di sé la porta. La donna si sistemò sulla scomodissima sedia, esitando e rivelando una certa incertezza. Il maresciallo nel tentativo di rompere il silenzio disse: “Non è vero che possiamo aiutarvi sempre, ma almeno ci tentiamo”. La donna quietamente ma con un’inquietudine che nascondeva appena, prese il telefono e tenendolo con una mano iniziò una ricerca veloce e tormentosa di un file o un messaggio lavorando con il pollice a una velocità tale che c’era da scommetterci su una prossima e probabile operazione chirurgica al tunnel carpale.

La ragazza allungò il telefono al maresciallo lasciandolo nelle sue mani:

“Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi.

Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare, e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te!”

Dopo aver letto il testo, il famoso Ezechiele 25:17, revisionato, allungato e modificato, non solo dai discepoli del profeta di Babilonia, ma anche da Quentin Tarantino nel film cult Pulp Fiction, domandò ulteriori notizie.

La ragazza raccontò di avere conosciuto in discoteca quello che poi divenne il suo ragazzo. Dopo breve tempo cede alle galanterie di quel bel giovane e si fidanzano Qualche tempo dopo i contrasti vengono fuori e l’uomo diventa morboso, geloso e anche violento. La picchia una prima volta e una seconda. Per evitare che la cosa degeneri la ragazza decide di lasciarlo. Il ragazzo si scatena, partono numerose telefonate di minacce, richieste di chiarimento e suppliche. Prova a scrivere anche sui muri attorno a casa della ragazza il suo desiderio di tornare insieme, ma la donna ritiene la cosa ormai chiusa definitivamente. Per far terminare questa situazione si rivolse ai Carabinieri del luogo di domicilio del fidanzato. Questi non verbalizzarono e si limitarono a redarguire l’ex fidanzato che armato di bomboletta spray va in giro per la città e, lì dove aveva scritto il suo dolore, cancella la frase d’amore e vergava parole di rancore, accusando la fidanzata di essere: infame. I Carabinieri impietosi e senza alcuna perizia calligrafica, lo convocavano nuovamente, questa volta minacciando denunce. Redarguito e pentito va alla ricerca di una nuova bomboletta di colore nero, ritorna sui luoghi dove aveva cancellato le parole d’amore e aveva scritto le nuove offese e fa sparire l’ingiuria e in alcuni posti le modifica lasciando nuovamente sui muri: “ti amo”. Tale comportamento convinceva la ragazza a riappacificarsi. I due ritornano insieme, ma dopo due settimane arriva l’ennesimo schiaffo, stavolta ricevuto in mezzo alla strada, davanti a un bar pieno di clienti. La ragazza decide di lasciarlo definitivamente e subito iniziavano, da parte di Lui, i pedinamenti diurni e notturni, ripetuti squilli di telefono a tutto le ore del giorno e della notte. Infine la donna cade nel tranello dell’ultimo incontro per un tentativo di riappacificazione che finisce male, perché quando l’uomo comprende che non vi è più alcuna possibilità di ritornare insieme, scarica la donna, costringendola a scendere dall’auto lungo una strada buia e seguendola a distanza per oltre cinque chilometri Si allontanava solo dopo che la donna, montata su una bicicletta che trovò appoggiata a un cancello, faceva perdere le sue tracce. Il giorno successivo veniva raggiunta dal messaggio. Il famigerato Ezechiele 25:17, che le metteva addosso quella paura tipica di chi si sente minacciato. Il maresciallo iniziando a battere velocemente sulla tastiera, divagò sul versetto di Ezechiele e sul film da cui era stato tratto e dello stesso errore che molti fanno quando leggono il passo del Vangelo di Matteo: “e più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio”, ritenendo che il cammello sia il mammifero del deserto con due gobbe ma in verità si tratta di una gomena di canapa utilizzata per l’ormeggio delle navi, per non parlare poi di quegli sposi, che per il giorno del loro matrimonio richiedono ai musicisti di suonare l’Hallelujah di Leonard Cohen, non conoscendo la traduzione letteraria ma solo la bellissima melodia: “ti faresti mai dedicare una canzone che parla di un tradimento proprio durante il tuo matrimonio? “

Terminando, il maresciallo la invitò a firmare il verbale di denuncia che aveva redatto mentre parlava. Un risultato c’era stato, forse per il monologo o probabilmente perché aveva scaricato la tensione accumulata, la ragazza ora appariva più serena.

Nicolò Stella

Articoli dal Blog “Storie di ordinaria umanità” di Nicolò Stella