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Sport sabato 26 dicembre 2020 ore 18:45

La campionessa della Valdera poco conosciuta

Francesca Doveri ai Mondiali di atletica nel 2011
Francesca Doveri ai Mondiali di atletica nel 2011

Francesca Doveri è stata una grande multiplista, ha vinto decine di medaglie, ha un record italiano e ha partecipato ai Mondiali di atletica nel 2011



CAPANNOLI — Si chiama Francesca Doveri, ha 38 anni e una bacheca piena di medaglie. E' tornata a vivere a Capannoli nel 2016, dopo 11 anni a Firenze e una lunghissima carriera da multiplista, carriera in cui ha vinto 6 titoli italiani nelle categorie giovanili e 5 titoli italiani assoluti, più vari secondi posti tra ostacoli, salto in lungo e 400 a ostacoli, sempre a livello italiano. Doveri ha disputato anche il Mondiale di atletica 2011, a Daegu, in Corea del Sud. E' ancora suo il primato italiano di pentathlon indoor, stabilito nel 2009.

Ma facciamo un passo indietro, chi è una multiplista? Erroneamente si pensa che siano atleti bravi in molte discipline, ma non eccellenti in nessuna in particolare. 

Da esperta Francesca ha spiegato: "Purtroppo così è come sono viste le prove multiple in Italia a differenza di molte altre nazioni in cui gli atleti multipli sono valorizzati molto di più… io la trovo una definizione riduttiva e imprecisa. I multiplisti più forti a livello internazionale eccellono e sono competitivi anche in alcune gare singole, penso a Ashton Eaton, Kevin Mayer, Nafissatou Thiam, Jessica Ennis. In più un atleta multiplo deve essere forte, veloce, resistente, coordinato e mentalmente forte per reggere una competizione che va avanti due giorni interi e in grado di reagire senza abbattersi nel caso di controprestazioni in alcune discipline. Tante qualità che non è così semplice trovare in una sola persona".

Durante una gara

Durante una gara

Tante qualità che Francesca Doveri aveva e che l'hanno portata a vincere ed avere una carriera ricchissima di soddisfazioni, da atleta di altissimo livello, anche se in Valdera non molti la conoscono perché l'atletica chiede grandissimi sacrifici, ma senza offrire grandi vetrine, se non olimpiadi e mondiali. A conferma del livello di Doveri Wikipedia le dedica una pagina molto approfondita.

"Ho smesso l'attività agonistica 4 anni fa, la stagione 2015/2016 è stata l' ultima. Adesso cerco di mantenermi un po' in forma e attualmente alleno un gruppo di bambini della Polisportiva Valdera, mi piace provare a trasmettere la mia passione per questo sport ai ragazzi".

La prima vittoria a 12 anni

La prima vittoria a 12 anni

Doveri ha cominciato a fare atletica a Pontedera con l'atletica Valdera Casa culturale, quando aveva 13 anni. Arrivata alla categoria juniores il primo salto, a Roma, alla Sai Assicura progetto atletica. Prima di essere arruolata nell'esercito è stata anche un anno in prestito agli Assi Banca Toscana di Firenze: "Ho iniziato con le gare scolastiche in prima media, ma solo dalla terza media ho iniziato ad allenarmi in pista a Pontedera, al di fuori della scuola. Prima avevo fatto nuoto, danza e pattinaggio".

A notare il talento di Doveri fu il suo primo professore di educazione fisica, Piero Amidei: "Si accorse che ero portata per questo sport: in prima media vinsi la medaglia di bronzo ai campionati provinciali di corsa campestre e quella d'oro nel salto in alto sempre ai campionati provinciali dei giochi della gioventù".

Ai Mondiali di atletica del 2011

Ai Mondiali di atletica del 2011

Come siete arrivati a capire che eri una multiplista? "Ho sempre praticato varie discipline sia perché nelle categorie giovanili la multilateralità dovrebbe essere la base dell'allenamento, sia perché ero abbastanza versatile e riuscivo bene soprattutto nei salti e nelle corse veloci e con gli ostacoli. Le prove multiple però all' inizio sono state un po' l'accompagnamento della mia disciplina preferita, il salto in alto. Nasco saltatrice in alto, era la mia gara di punta e il mio idolo da ragazzina era Sara Simeoni (altista italiana, medaglia d'oro alle Olimpiadi del 1980, ndr)". 

"Ho vinto il mio primo titolo italiano in questa disciplina nella categoria allieve ed anche la mia prima gara mondiale sempre in quella categoria (la coppa “Jean Humbert" nel 1999) con la misura di 1,79 metri che alla fine è rimasto il mio primato personale di tutta la mia carriera. Difficoltà tecniche subentrate negli anni successivi con conseguenti cali di risultati mi hanno spinto a concentrarmi maggiormente sulle prove multiple anziché sulla singola disciplina e da lì mi sono innamorata di quella gara".

Francesca da adolescente

Francesca da adolescente

"Le mie gare migliori sono diventate i 100m ad ostacoli (60hs nel pentathlon) ed il salto in lungo. Ero competitiva a livello internazionale anche nei 200m e negli 800m mentre i lanci ed in particolare il lancio del giavellotto sono sempre stati il mio tallone d’ Achille".

Com'è la vita di un'atleta multiplista? "Allenare più discipline è sicuramente complesso. Sia dal punto di vista tecnico, visto che ogni disciplina ha le sue peculiarità tecniche , sia dal punto di vista condizionale visto che è necessario raggiungere ottimi livelli sia di velocità, di forza e di resistenza. Gli allenamenti sono più lunghi, ma sicuramente meno monotoni rispetto ad una singola disciplina. Occorre trovare i giusti incastri tra le varie capacità condizionali e lo studio delle varie tecniche durante la settimana e rispetto alla singola disciplina non si possono curare allo stesso modo i dettagli di ogni specialità. La sfida è proprio quella di riuscire a raggiungere livelli alti sia di padronanza tecnica sia di condizione fisica".

Francesca da adolescente

Francesca da adolescente

"Quella vita mi impegnava a tempo pieno, sono arrivata a fare al massimo 9 allenamenti settimanali (con tre mattine oltre a tutti i pomeriggi e con la sola domenica libera). Con sessioni di 2 o 3 ore a volta. In più il tempo dedicato alla prevenzione degli infortuni con fisioterapia, osteopatia e ginnastica posturale che con l'avanzare degli anni ha acquistato sempre più un posto predominante nella mia routine".

Quale è stata la vittoria più bella che ricordi? "È stata quella ai campionati italiani indoor di pentathlon nel 2009. In quell' occasione ho stabilito il nuovo record italiano della specialità che resiste tuttora. Ed il risultato mi permise di partecipare ai campionati europei indoor di Torino dove mi piazzai nona.

E l’evento più bello a cui hai partecipato? "Sicuramente i campionati mondiali di Daegu nel 2011. Purtroppo non arrivai all'evento in piena forma per una distorsione alla caviglia di stacco occorsa un mese prima della gara, ma gareggiare in un evento globale, in uno stadio pieno, e con le migliori atlete del mondo è stata un'emozione fortissima che difficilmente dimenticherò. Ho pochi rimpianti, sono consapevole di aver dedicato tutta me stessa a questo sport in quegli anni, avrei voluto avere meno infortuni, non ho mai avuto infortuni gravi, ma tanti fastidi che non mi hanno permesso di avere sempre continuità negli allenamenti. Il mio rammarico più grande è quello di non essere riuscita a partecipare ad un'Olimpiade.

Nel 2012 correvi i 100 in 11’90, e oggi? "Non mi cimento in una corsa veloce da un bel po' di tempo, diciamo che la mia tecnica di corsa è ancora buona, ma per quanto riguarda il tempo avrei paura a guardare il cronometro, penso di essere molto, molto più lenta!".

Francesca oggi

Francesca oggi

Doveri ha militato a lungo nell'esercito italiano, ma come funziona la carriera da atleta nell'esercito? "Fino al 2016 facevo parte del centro sportivo Olimpico dell'Esercito, ero un militare con l'incarico di atleta, con lo stipendio fisso da militare, pagata per allenarmi da professionista per raggiungere risultati tali da dare lustro alla forza armata. Non avevo né premi né surplus per le gare, quelli al massimo possono derivare da sponsor personali, ma io non ne ho mai avuti. A fine carriera sono stata reimpiegata all'interno della forza armata e attualmente presto servizio a Pisa. Ho partecipato a una missione di pace in Libano a fine 2017 e ad altre operazioni, come Strade sicure".

Si guadagna bene con l’atletica? Si riesce a mettere dei soldi da parte per il dopo carriera? "Purtroppo l'atletica non è uno sport così ricco, per avere premi e riconoscimenti in denaro occorre raggiungere un livello più alto di quello che ho raggiunto io, ovvero essere competitivi a livello mondiale e partecipare a meeting e circuiti come la Diamond League in cui è presente l'élite mondiale. Sono comunque felice del mio percorso sportivo, mi piace pensare di essere una delle poche ad aver vestito la maglia azzurra in specialità diverse, ho vestito 10 volte la maglia azzurra nella categoria assoluta, di cui 8 volte nelle prove multiple, 1 volta nei 100hs ai campionati europei a squadre nel 2009, e una volta nei 400hs ai giochi del Mediterraneo nel 2013. La mia nuova vita militare mi piace, ma mi piacerebbe anche insegnare educazione fisica nelle scuole, sono laureata in scienze motorie e chissà se un giorno proverò a seguire quest' altra mia passione".

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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