Attualità giovedì 17 ottobre 2024 ore 07:00
Il ricordo di Maccheroni in Consiglio regionale
L'ex presidente dell'assemblea è stato celebrato a pochi giorni dalla scomparsa: in aula la vicesindaca Cocilova, Michele Quirici e il figlio Sandro
FIRENZE — Dopo la celebrazione laica, avvenuta dentro e fuori da Palazzo Stefanelli, dove ha servito come sindaco per 10 anni, Giacomo Maccheroni è stato ricordato anche in Consiglio regionale. Per anni, anche qui l'ex deputato socialista di protagonista della politica toscana, come assessore e come presidente dell'assemblea.
"Con grande commozione e gratitudine abbiamo pensato di dedicare un momento di commemorazione a Maccheroni, il terzo presidente del Consiglio regionale dalla sua costituzione nel 1975 - ha ricordato il presidente Antonio Mazzeo - è stato un protagonista di primo piano della vita politica della Toscana, non solo per i ruoli istituzionali che ha ricoperto, ma anche per la forza e la passione con cui si è speso per i suoi ideali".
In Regione, Maccheroni approdo proprio nel 1975, eletto come consigliere. Diventò poi assessore all’Urbanistica, mentre nel 1983 venne eletto presidente del Consiglio regionale, ruolo mantenuto fino al 1987.
Lo stesso Mazzeo, nel 2023, gli consegnò per il suo 88esimo compleanno il decreto con cui veniva ratificata la sua elezione. "È stato un maestro per le giovani generazioni e il suo impegno politico ha sempre guardato con coraggio a tutte le persone - ha aggiunto - quando in quella occasione mi ringraziò, mi dette un suggerimento che ho tenuto caro e che ho provato a mettere in pratica: mettere in primo piano i rapporti con le scuole e l’attenzione alle giovani generazioni".
Alla cerimonia, oltre a Mazzeo e ai consiglieri regionali, hanno partecipato anche il presidente della Toscana, Eugenio Giani, la vicesindaca di Pontedera Carla Cocilova, il figlio di Maccheroni, Sandro, e l'editore Michele Quirici, che ha curato una pubblicazione sulla vita e la carriera politica di Maccheroni.
"Ha mantenuto il pensiero lucido fino alla fine, restando obiettivo nel cogliere qual era il clima e la situazione politica che abbiamo davanti - ha commentato Giani - e lucido è obiettivo, finito il suo percorso nelle istituzioni, si è sempre mantenuto nelle sue valutazioni circa la vita politica e istituzionale della Regione e della sua città. La politica era la sua vocazione di vita".
"Non ha mai interrotto la sua attività politica, nemmeno dopo essersi ritirato a vita privata, e ha continuato a stare vicino al Comune, non facendoci mai mancare il suo pensiero e il suo contributo ideale - ha detto la vicesindaca Cocilova - la sua cifra politica e amministrativa è un’eredità che non disperderemo".
E mentre Quirici, ha ripercorso l'impegno politico e istituzionale Maccheroni, sottolineando gli sforzi fatti durante l'alluvione del 1966 e il sostegno ai lavoratori della Piaggio, il figlio Sandro lo ha ricordato come padre. "A volte mi portava con sé - ha raccontato - mentre io avevo soggezione dell’istituzione in cui mi trovavo, lui si muoveva e si comportava come un buon padrone di casa, con la stessa naturalezza di quando davvero si trovava nella nostra casa".
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