
L'ironia di Draghi che chiude così il suo intervento: «Vedo che guardate l'orologio per cui vi ringrazio per l'attenzione»

Cronaca venerdì 13 dicembre 2013 ore 16:07
L'Unione non piace ai dipendeni comunali. Le paure dei lavoratori

Scatta la vertenza del pubblico impiego per fermare il trasferimento dei dipendenti dei municipi all'Unione
VALDERA — Al prefetto, al direttore generale dell’Unione e ai sindaci dei comuni che ne fanno parte, lo stato di agitazione dei lavoratori dei Comuni della Valdera è già stato comunicato e ora i sindacati sono pronti a dare battaglia. Secondo le segretarie provinciali della funzione pubblica il passaggio nell'Unione dei Comuni presenta troppe incognite come spiegano i sindacalisti Cinzia Ferrante della funzione pubblica Cisl, Furio Bologni della Uil e Antonio Napoli degli autonomi del Diccap. La prima questione. “Se un giorno l’Unione dei comuni della Valdera dovesse essere sciolta, - dicono i rappresentanti dei lavoratori - le amministrazioni comunali che ne fanno parte riprenderanno in mano le funzioni, e con esse il personale, che oggi stanno delegando al nuovo organismo? ll secondo aspetto - continuano Ferrante, Bologni e Napoli - nella Unione saranno garantite le risorse economiche per il salario accessorio; e se sì, si riuscirà a renderlo eguale per tutti? Già, perché i dipendenti dei 14 comuni interessati usufruiscono adesso di un trattamento economico diverso l’uno dall'altro, frutto degli accordi stipulati tra amministratori e sindacati comune per comune”. Infine spiegano il terzo punto fondamentale per i lavoratori. Ancora oggi i sindacati non hanno un’idea chiara di quale sarà la dotazione organica dell’Unione dei comuni della Valdera dal prossimo 1 gennaio. Sappiamo solo che l’Unione ha intenzione di assumere tre nuovi dirigenti. Ma l’operazione di affidamento dei servizi a questo ente non doveva servire a razionalizzare i costi?”.
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