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Cultura domenica 21 novembre 2021 ore 11:45

La Valdera generatrice di storie

Giselle Llaino e Michele Santeramo

Come nascono le storie? Che relazione hanno con i luoghi e con i personaggi che le ospitano? La regista Llaino e il drammaturgo Santeramo a confronto



PECCIOLI — Il nuovo festival del Teatro Era “Te lo dico in segreto” che mira al racconto delle eccellenze del territorio, ha preso il via ieri sera a Peccioli.

Un’esperienza ideata e realizzata dalla Fondazione Teatro della Toscana con il sostegno di Fondazione Peccioli per l'Arte nell'ambito del “Bando 2021 - Promozione degli eventi culturali in Valdera” con l’obiettivo di “amplificare la volontà di far crescere il territorio, una crescita che da culturale diventi sociale, economica, e serva a costruire collettività più forti e più consapevoli. 

La Valdera non è soltanto il contesto in cui “Te lo dico in segreto” trova rappresentazione: è il tessuto da cui prendono vita le storie in scena che riguardano un’intera comunità.”

Proprio da questo punto parte l’indagine oggetto della conferenza presentata nell’Ex Cinema Passerotti di Peccioli “Personaggi/Luoghi Segreti”. Due movimenti, due relatori, Giselle Llaino e, in sostituzione di Francesco Ghiaccio, impossibilitato a partecipare, lo stesso Michele Santeramo, drammaturgo dei tre spettacoli del festival.

Nel primo movimento, Giselle Llaino, regista cinematografica e di serie tv, nata a Cuba ma che vive in Spagna da molti anni, ha raccontato come i luoghi possano diventare produttori di storie. Partendo dalla domanda da cui ha avuto origine l’oggetto dell’incontro “Come i luoghi generano storie?”, Llaino ha accompagnato gli spettatori all’interno della propria riflessione procedendo ancora per domande progressive: "Come si definisce un luogo? L’essere umano ha senso senza spazio? Che luoghi hanno generato le mie storie?" 

Da questi interrogativi, Llaino ha costruito la sua traccia di pensiero con spunti presi dal mondo dell’arte (la performance “512 ore” di Marina Abramovic) e dal mondo del cinema (le sue figure professionali in stretta relazione con lo spazio) portando verso la conclusione che i luoghi siano generatori di storie attraverso coloro che li vivono, li abitano o lo hanno fatto in passato.

Concetto ripreso anche nel secondo movimento di questo incontro, da Michele Santeramo che ha traslato la domanda verso ‘il personaggio’: “Come si generano i personaggi? Da dove nascono? Come si sviluppa la loro personalità? Come si decide il modo in cui agiranno?” 

La prima cosa che si pensa è che chi scrive, parta da se stesso ma in realtà anche parlando di noi stessi, non abbiamo garanzia di verità, anzi, anche parlando di noi, ci dice Santeramo, diciamo bugie perché “la realtà è tale solo nel momento in cui accade ma una volta passata, essa e coloro che la abitano diventano la storia e i personaggi che immaginiamo noi.” 

“Tutto parte dall’osservazione, dalla curiosità, dall’esperienza. Tutto insieme genera una ‘memoria emotiva’ in cui si accumula il nostro vissuto ma senza esserne consapevoli. La consapevolezza risiede nell’altra memoria, la ‘memoria consapevole’ che lavora eliminando la gran parte delle informazioni che riceve, mentre quella emotiva le trattiene. Dal ricordo di un’emozione pescata in questo serbatoio, si comincia a costruire il personaggio. All’inizio sono solo ombre. Poi gli deve accadere qualcosa che lo farà reagire in un certo modo.” 

Si attua quello che Santeramo definisce il meccanismo di ‘Condizione e Relazione’: “Si immagina una scena, un luogo, i personaggi, la loro relazione e un obiettivo da raggiungere. I personaggi parleranno sulla base della memoria emotiva del drammaturgo/scrittore e sulla base dell’obiettivo; così cominceranno ad esistere ed esistendo, produrranno storie. Dalle loro storie, chi ascolta, potrà diventare a sua volta produttore attivo di altre storie.” In questa catena generatrice di senso e di dialogo, conclude Santeramo, sta la peculiarità del teatro che per sopravvivere, è in questa direzione che deve ri-cercare, lasciando la dimensione della ‘spettacolarità’ ad altre arti che meglio la rappresentano.

Il Festival “Te lo dico in segreto” proseguirà fino al 13 dicembre con artisti del calibro di Arturo Muselli, Giulio Scarpati, Lino Musella, che daranno vita a drammaturgie originali di Michele Santeramo, autore di riferimento per gli spettacoli del CSRT, ispirate a capolavori del cinema mondiale, “La strada” di Federico Fellini, “Una pura formalità” di Giuseppe Tornatore, “Frankenstein Junior” di Mel Brooks, in luoghi di assoluto fascino e rilevanza culturale, la Tenuta di Camugliano di Ponsacco, la Villa Toscanelli di Pontedera, il Tempio di Minerva medica di Montefoscoli – Palaia. 

Elisa Cosci
© Riproduzione riservata


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