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Cultura giovedì 07 settembre 2023 ore 16:00

Vivere nei bunker di Kiev, il progetto di Massini

Stefano Massini

Performance teatrale nei sotterranei di Palazzo Pescatori, dove arriva "Bunker Kiev": l'autore vincitore del Tony Award ci sarà per la prima data



PECCIOLI — Dai sotterranei del Teatro della Pergola di Firenze, per due giorni, il progetto "Bunker Kiev" si sposterà in quelli di Palazzo Pescatori, aperti per la prima volta la pubblico mercoledì 20 e giovedì 21 Settembre.

Il progetto è ideato da Stefano Massini, scrittore e attore fiorentino, unico autore italiano nella storia ad aver vinto un Tony Award, il premio Oscar del teatro americano. Attraverso un'azione drammatica, riservata a sole 40 persone alla volta, l'iniziativa vuole raccontare l'esperienza disumana vissuta quotidianamente dal popolo ucraino durante la guerra.

I visitatori, condotti nel sotterraneo di Palazzo Pescatori, raggiungeranno uno spazio ristretto e semibuio: un luogo, grazie anche all’ambiente sonoro a cura di Andrea Baggio, assimilabile ai quasi 5mila bunker di Kiev in cui gli ucraini si rifugiano dai missili russi. Il brano musicale finale è composto per l’occasione da Piero Pelù.

Stefano Massini metterà in scena le prime due performance mercoledì 20, per poi consegnare il testo, in un’ideale staffetta teatrale e testimoniale, nelle mani di altri interpreti, come l'attrice ucraina Anna Donchenko e Lorenzo Carcasci, che lo interpreteranno giovedì 21.

Dalle testimonianze vere, riferite non solo negli articoli di giornale o nei video, ma anche nei messaggi sui social, Massini ha tratto una drammaturgia potente e spietata, già richiesta da case editrici e teatri internazionali tra Francia e Germania.

Il tutto, come detto, nella location di Palazzo Pescatori, unico nel panorama urbanistico del centro storico di Peccioli perché isolato dalle altre abitazioni, deve il suo nome a una famiglia di antiche origini: patrizi fiorentini, cittadini di Santa Maria Novella, dettero membri al consiglio dei Dugento e viari e podestà al granducato. A Peccioli la loro presenza è testimoniata dalla metà del Settecento sia a livello produttivo, essendo proprietari terrieri, sia politico.


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