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Politica venerdì 13 ottobre 2023 ore 08:30
Base diffusa, scontro M5S-PD in Regione
La capogruppo Galletti lancia la mozione sul tema, ma PD e Italia Viva la respingono: "Hanno già deciso", Pieroni: "Progetto ancora troppo vago"
PISA-PONTEDERA — La mozione sulla base militare diffusa tra Pisa e Pontedera, già annunciata qualche settimana fa, alla fine è arrivata sui banchi del Consiglio regionale. A proporla è stata la capogruppo del Movimento 5 Stelle, Irene Galletti, ma i gruppi di maggioranza del Partito Democratico e di Italia Viva l'hanno respinta.
"La mozione chiedeva di rivedere le ipotesi formulate sulla base militare diffusa annunciata a Pisa, che prevedeva un percorso partecipativo con la popolazione in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente - ha commentato Galletti - non esiste un progetto concreto, solo poche slide, attraverso le quali è impossibile esprimere una qualsiasi valutazione. Ma tanto basta a PD e Italia Viva per accettare l’idea di una nuova base dislocata nel Pisano in maniera così disomogenea, e a respingere una mozione di buon senso".
Visto quanto accaduto a Coltano e alla costituzione del comitato cittadino contrario alla base, per Galletti le forze politiche che governano la Regione non sono state capace di imparare dai propri errori. "L’idea di collocare un’area residenziale destinata ai militari in piena area ex CISAM è di per sé un’idea irrazionale - ha aggiunto - ma PD e Italia Viva hanno già deciso: per loro il ristretto tavolo del Ministero partecipato dal presidente Giani, il sindaco di Pisa Conti e pochi altri, è più che sufficiente per proseguire ostinatamente in una direzione che non consente alle comunità locali di esprimersi adeguatamente".
Alla pentastellata, comunque, ha risposto il consigliere dem Andrea Pieroni, che ha spiegato i motivi della contrarietà della maggioranza. "Difficile, se non impossibile, votare una mozione che non si basa su elementi oggettivi e dettagliati - ha detto - a Maggio 2022 il Consiglio regionale ha approvato una mozione del PD che si esprimeva contrariamente rispetto al progetto che interessava 73 ettari del Parco di San Rossore. Fu una forzatura, ma dopo quella forte reazione del territorio lo stesso Governo ha istituito il tavolo interistituzionale per trovare soluzioni diverse e alternative".
"Ciò su cui avevamo preso una posizione netta era uno studio di fattibilità, mentre ciò di cui stiamo parlando adesso è uno studio di prefattibilità tecnica, qualcosa di ancora meno definito - ha proseguito - il Movimento 5 Stelle ci ha chiesto di prendere posizione su una questione che ancora non è definita. Ricordo che l’ipotesi che ci viene prospettata ha per oggetto l’area del CISAM, area del demanio militare rispetto al quale il Ministero della Difesa può agire senza il parere degli enti preposti e territoriali".
Per Pieroni e il PD, dunque, è assolutamente fondamentale conoscere la materia, prima di potersi esprimere in maniera chiara. "Siamo convinti che in quell’area non debbano realizzarsi progetti che siano incompatibili con il Parco, ma occorre confrontarsi con un progetto che abbia degli elementi concreti - ha concluso - siamo di fronte a qualcosa di troppo vago, che non ci consente di esprimere una decisione, meditata e ragionata".
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