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Politica giovedì 30 luglio 2020 ore 14:51

Palazzo rosa, Ruggiero attacca ancora Pd e Brogi

Giuseppe Ruggiero

Per l'esponente del coordinamento Fdi Ponsacco quanto accaduto in via Rospicciano è il risultato di 20 anni di malgoverno, dai Ds al Pd



PONSACCO — Giuseppe Ruggiero, già consigliere comunale e ora membro del coordinamento Fratelli d'Italia Ponsacco, torna a parlare del "Palazzo rosa" di via Rospicciano, all'indomani della condanna in primo grado per diffamazione della sindaca Francesca Brogi per alcune affermazioni sull'imprenditore Giuseppe Giambra, responsabile dell'impresa che ha costruito l'immobile.

"Dal momento dell’emanazione della sentenza di condanna da parte del Tribunale di Pisa - scrive Ruggiero, attaccando Pd e Brogi - il Partito Democratico ha tentato di celare i reali rapporti intercorrenti con l’imprenditore relativi alla cessione dei diritti del piano edificatorio di via Rospicciano, azionando un procedimento di solidarietà collettiva e con esso la solita macchina del fango nei miei confronti. Prima i Ds poi il Pd hanno da sempre sostenuto che il sottoscritto abbia avuto interessi personali nell’operazione di via Rospicciano e che abbia sostenuto l’operato del Sig. Giambra, con modalità subdole e calunniose. In realtà il sottoscritto ha sempre sostenuto l’interesse pubblico e quello del Comune come principale danneggiato da un piano edilizio molto discutibile e poco redditizio per la comunità".

A seguire Ruggiero richiama alla memoria "le sentenze puramente amministrative, emesse dal TAR Toscana (una delle quali passata in giudicato)", che "hanno visto la condanna, per ben due volte, del Comune poiché questo aveva violato il contratto di convenzione proprio con il sig. Giambra, la Legge regionale Toscana n. 1/2005 ed il D.P.R. 380/01".

"La verità - prosegue l'esponente di Fdi - è che il Pd, in un primo momento, è andato a braccetto e si è servito dell’imprenditore Giambra per realizzare il proprio progetto e, in un secondo momento, tramite la propria giunta ha trasformato illegittimamente le destinazioni d’uso del piano particolareggiato al fine di poter consentire l’insediamento di sportelli bancari, in aggiunta a quelli già installati".

"L’ex sindaco Alessandro Cicarelli, il sindaco attuale Francesca Brogi e gli altri membri del Pd con i loro fedelissimi alleati e cantori hanno omesso di informare i propri concittadini circa tutti i passaggi di questa storia dall’inizio. Tutti coloro che sono stati al governo della città dovrebbero chiarire quali sono i motivi che hanno fatto sì che, nonostante la sentenza del Tar Toscana passata in giudicato nel 2013, non fosse stata fatta alcuna riflessione politica e autocritica. Anche in quella circostanza, infatti, era stata espressa soltanto solidarietà e non analisi di eventuali errori commessi".

In conclusione, Ruggiero ricorda che "il Sindaco Cicarelli, con l’alleanza stretta con Giambra, ha fatto approvare, in un primo momento, dal Consiglio Comunale molteplici varianti al progetto originario (nonostante i pareri negativi della minoranza)" e che "la responsabilità della chiusura della piazza di Via Trieste all’uso pubblico è della giunta Cicarelli", sostenendo che "la Sindaca Brogi e l’assessore ai lavori pubblici erano/sono perfettamente consapevoli di dover ripristinare lo status quo ante per consegnare ai cittadini l’area verde originariamente prevista" e che ancora Brogi "ha continuato a rilasciare interviste a mezzo stampa sostenendo la non agibilità della piazza, attribuendone la colpa all’imprenditore, quando, in realtà, l’unico colpevole è il Comune, il quale ha ordinato al Sig. Giambra di realizzare determinate opere in quel luogo a discapito dell’area verde per progetti mai realizzati".

"Chiedo formalmente alla Sindaca Brogi di comunicare e precisare - questa la richiesta avanzata da Ruggiero -, una volta per tutte, ai cittadini di Ponsacco che la “battaglia legale” tra Giambra ed il Comune deriva dalla violazione, da parte di quest’ultimo, del contratto di convenzione e che il Tar Toscana si è già espresso ben due volte dando ragione a Giambra e condannando l’ente locale in modo definitivo".


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