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Attualità venerdì 04 agosto 2023 ore 19:30

Allarme casa e lavoro, la denuncia delle assessore

L'assessora Carla Cocilova (a sinistra) e l'assessora Sonia Luca

Cocilova e Luca contro le scelte del Governo su RdC, contributo affitti e PNRR: "Un'ingiustizia, così viene tolta dignità a chi è già in difficoltà"



PONTEDERA — Gli sms che annunciavano la cessazione dell'erogazione del Reddito di Cittadinanza dal 1° Agosto, vista l'entrata in vigore delle nuove regole varate dal Governo, sono arrivati anche a Pontedera. Preludio, per le assessore alle Politiche sociali, Carla Cocilova, e alle Politiche abitative, Sonia Luca, a una situazione che rischia di essere una bomba sociale.

"La visione e le politiche intraprese dal Governo sono totalmente inadeguate al contesto sociale attuale - hanno detto - e denotano una vera e propria cattiva conoscenza della situazione. Le conseguenze sulle persone più fragili sono evidenti e le ripercussioni sui nostri territori sono chiare".

"L'amministrazione ha in carica tra i 200 e i 300 nuclei familiari al mese con il sistema dell'Emporio civico alimentare, dove mettiamo a disposizione una media di 8mila euro in prodotti e buoni spesa - ha specificato Cocilova - c'è bisogno di continuità, non di regali come la Carta acquisti. Il Reddito di Cittadinanza è una misura sicuramente perfettibile, ma toglierla significa colpire oltre un migliaio di percettori, più della metà dei quali resteranno senza alcun supporto".

Secondo le nuove regole, infatti, mentre alcuni casi più delicati continueranno a ricevere un contributo diminuito fino al 31 Dicembre, gli occupabili sono già esclusi dall’assegno. "L'occupabilità è un concetto piuttosto generico - ha aggiunto Luca - ci sono persone che hanno un bassissimo livello di specializzazione, con enormi difficoltà di trovare un impiego. Il racconto sui percettori che se ne stanno sul divano, tale è: il sistema di accompagnamento al lavoro non ha funzionato o ha funzionato poco". 

Alla questione del lavoro, in modo stretto, si lega quella dell'abitare. "Nelle agende dei Governi, le politiche abitative mancano da tanti anni - ha continuato l'assessora - con l'eliminazione dell'equo canone, gli strumenti per rispondere all'emergenza abitativa sono stati l'edilizia pubblica e due fondi di supporto per inquilini e proprietari, ovvero il contributo affitti e il Fondo per la morosità incolpevole. Con la nuova legge di bilancio, sono state portate avanti altre priorità: ci siamo ritrovati con un ammanco di 320mila euro per il contributo affitti e di ulteriori 150mila per la morosità incolpevole".

"Ciononostante, ci è stato chiesto di ripubblicare il bando per il contributo affitti con le sole risorse comunali - ha spiegato - ciò significa distribuire un sostegno di 500 euro annui a nucleo familiare, ovvero meno di 50 euro al mese: una prese in giro alle famiglie. Per questo, con l'Unione Valdera e gli altri Comuni ci siamo impegnati per realizzare un contributo dignitoso per rimborsare i primi 6 mesi del 2023, nella speranza che il Governo ripensi alle proprie scelte per il futuro". 

Se così non fosse, assicura Luca, il Comune è in contatto con la Regione per rimpinguare almeno il Fondo per la morosità incolpevole. "Dopo la pandemia l'emergenza abitativa è nuovamente esplosa, a causa anche di un sistema di edilizia residenziale pubblica vecchio e inefficace - ha proseguito - attualmente, si registrano in media 4 sfratti alla settimana".

A queste difficoltà, si aggiunge anche la paventata sforbiciata sul PNRR per 16 miliardi, che potrebbe mettere in discussione alcuni finanziamenti anche sul sociale. "Siamo confusi, perché ci sono progettazioni già in essere e processi amministrativi avanzati - ha puntualizzato Cocilova - andremo avanti fino a che non riceveremo comunicazioni ufficiali: sono azioni fondamentali per il tessuto cittadino, ma c'è da tenere conto di questa incertezza che non ci permette di lavorare con la giusta programmazione".

"Non vogliamo fare allarmismi, troveremo delle soluzioni come abbiamo fatto in passato di fronte ad altre emergenze - hanno concluso le assessore - la nostra, però, è una denuncia: è ingiusto togliere quel minimo di dignità alle persone in difficoltà. Si tratta di una visione politica che non ci appartiene in alcun modo".


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