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Cronaca mercoledì 10 marzo 2021 ore 10:44

Casa di Valdicava, Cerretini farà ricorso

Il proprietario dell'abitazione definita "Non in regola" dalla sentenza del Consiglio di Stato annuncia ricorso in Cassazione



PONTEDERA — Silvano Cerretini ha inviato alla nostra redazione una lettera 'aperta' sul caso della sua casa costruita in Val di Cava ( e attigua al muro della storica tenuta e villa ) che il massimo grado della magistratura ha ritenuto abusiva.

Il contenzioso sulla abitazione si è concluso col Consiglio di Stato che ha bocciato anche i comuni di Pontedera e Ponsacco.

Dopo anni di batti e ribatti il Consiglio di Stato ha infatti condannato il comune di Pontedera e Ponsacco e i proprietari del terreno, per metà pontederese e metà ponsacchino, a 10 mila euro di multa con 'refusione' della spese del doppio grado di giudizio in favore della società Fattorie Toscane Società agricola di Negro Nadia.

E Cerretini ha inviato una lettera dove esprime la sua amarezza per come sono andati i fatti:

"Non avrei mai pensato di dovere finire i miei giorni, mi dispiace dover chiudere gli occhi senza vedere la fine dell'assurda situazione che da anni siamo costretti a vivere io e i miei figli", scrive Cerretini.

"Nel 2015 io ed i miei figli abbiamo richiesto il permesso a tutte le autorità competenti per ammodernare l'azienda agricola e dopo anni di trafile burocratiche al comune di Ponsacco, al comune di Pontedera, all'Unione Valdera, alla Provincia di Pisa, alla Regione Toscana, abbiamo ottenuto i permessi necessari per legge legati ad un piano di miglioramento aziendale.
In regola abbiamo iniziato i lavori, è stato l 'inizio di un incubo fino ad oggi."

Cerretini parla di una situazione dove "Più volte la giustizia ci ha dato ragione e ci ha fatto andare avanti fino al quasi completamento delle opere per poi arrivare alla sentenza del Consiglio di Stato", definita "Palesemente incoerente la quale ha ribaltato completamente le precedenti e ha annullato tutti i permessi rilasciati a partire dal 2015. Io vorrei chiedere al nostro Presidente della Repubblica, visto che questa sentenza rappresenta la sua volontà, di spiegare almeno ai miei figli che colpa hanno, che cosa hanno fatto di sbagliato e perché la giustizia italiana gli ha presentato un costo da pagare.
Io sono ormai alla fine del mio percorso, ma ho esortato i miei figli a non mollare ma a lottare sempre per difendere i propri diritti. E se non sarà sufficiente la Cassazione in Italia ad andare alla Corte Europea di Strasburgo. Da onesto cittadino e orgoglioso di essere Italiano oggi, alla fine dei mei giorni, mi sento tradito dalla giustizia italiana e da chi oggi l'amministra".


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