Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 20:10 METEO:PONTEDERA18°  QuiNews.net
Qui News valdera, Cronaca, Sport, Notizie Locali valdera
giovedì 18 aprile 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Accesa a Olimpia la torcia olimpica: inizia il viaggio verso l’inaugurazione di Parigi 2024

Attualità lunedì 20 agosto 2018 ore 16:30

Cavalcavia di Gello, è competente la Regione?

Sui mezzi di comunicazione di tutta Italia si continua a citare la struttura come pericolosa. Breve storia dei 'nostri' ponti crollati



PONTEDERA — Mentre le cartine e gli elenchi pubblicati dagli organi di stampa sui ponti e cavalcavia considerati a rischio in varie parti d'Italia continuano a citare anche quello di Gello, troverebbe conferme che la competenza spetta alla Regione, mentre c'è una discussione aperta sui due poli di accesso confinanti con terreni privati. Il piccolo viadotto, come è noto, consente l'attraversamento dalla zona di Gello a quella nord della FiPiLi all'altezza dello svincolo Pontedera-Ponsacco e nei pressi del primo autogrill e albergo realizzati nell'area affacciata sulla corsia sud della superstrada stessa.

La competenza primaria, come già abbiamo scritto, sarebbe della Regione, come per tutte le infrastrutture della FiPiLi, mentre del "caso Gello" si sono interessati anche il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) e la Prefettura. Il cavalcavia mostra qualche criticità sui due accessi, entrambi leggermente collassati non tanto per la struttura quanto per il terreno accanto, mentre il vero e proprio viadotto, usato soprattutto da alcuni agricoltori della zona, non mostrerebbe problemi.

Oltre ai tanti ponti abbattuti dalla guerra, nella storia del Valdarno inferiore, da Empoli a Pisa, si ricordano i crolli (13 novembre 1966) del ponte Solferino di Pisa e del ponte fra Santa Croce e San Donato (1967), che però era già chiuso al traffico perché pericoloso. Crolli entrambi conseguenze dell'alluvione del 4 novembre 1966.

Resse invece bene il ponte alla Navetta di Pontedera, ora dismesso ma sempre in piedi, nonostante il gran carico del traffico e, nei giorni dopo l'alluvione, quello dei tanti camion che di notte scaricavano in Arno da quel ponte tonnellate e tonnellate di 'mota', oleosa e frammista a ogni tipo di materiale inquinanti, raccolta a Pontedera. Nell'ultimo mezzo secolo molti altri ponti della zona sono stati invece riparati e rafforzati.

Mario Mannucci
© Riproduzione riservata


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno
L'articolo di ieri più letto
Benita Bimbi si è spenta a 83 anni. Il cordoglio del sindaco: "Il suo lavoro è stato motivo di orgoglio e un punto di riferimento per tutti"
Offerte lavoro Toscana Programmazione Cinema Farmacie di turno

Qui Blog di Alberto Arturo Vergani

QUI Condoglianze



Ultimi articoli Vedi tutti

Attualità

Attualità

Politica

Cronaca