Lavoro martedì 25 febbraio 2020 ore 14:46
Continua la protesta sul tetto

Il gruppo dei trenta, in gran parte donne, che aspetta di rientrare in Piaggio non intende arrendersi nonostante qualche apertura sembra esserci
PONTEDERA — La tenda iniziale fu portata via dal vento e ora il gruppo di protesta ha ammassato sull'ultima rampa di scale del "palazzo blu" - il palazzo più bello della zona industriale ma animato soltanto ai primi piani mentre gli altri sono desolatamente vuoti - le scorte di viveri e le brandine.
"Siamo su tetto da 15 giorni ed è sempre più difficile restare quassù - dice Alessandra Benvenuti, sindacalista dell'Usb -, ma vogliamo fortissimamente restarci finché la Piaggio non riassumerà, stavolta a tempo indeterminato, le donne e gli uomini espulsi dal lavoro ormai da molto tempo. E se siamo in parte soddisfatti da cosa ci hanno detto a Firenze e Roma dove sono siamo stati convocati, per ora l'assunzione non è arrivata. Per cui noi restiamo ancora sul tetto del Palazzo Blu".
Sono stanche, e si vede, le donne della protesta. Donne che per i bisogni fisiologici, lo vogliono dire, hanno soltanto un secchio a disposizione. "La Piaggio ha mandato una nota ai suoi azionisti - aggiunge Benvenuti - mentre invece dovrebbe mandare a noi la convocazione per rientrare in fabbrica. Invece l'azienda continua a prendere persone nuove e a tempo indeterminato. Col risultato che ogni anno si perde un centinaio di posti di lavoro. E se continua così, la Piaggio di Pontedera avrà soltanto o soprattutto impiegati".
Per domani è stata annunciata una visita di solidarietà sul tetto da parte di Aboubakar Soumahoro (nella foto sopra), delegato Usb "da sempre impegnato nella lotta dei braccianti sempre a fianco degli sfruttati".
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