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Sport lunedì 04 febbraio 2019 ore 14:00

Il tifoso granata che non è mai stato a Ponsacco

Filippo Signorini, 34 anni, ultras dai primi anni 2000
Filippo Signorini, 34 anni, ultras dai primi anni 2000

O meglio, ci va solo quando ci gioca il Pontedera ed evita accuratamente di passarci se non strettamente necessario: "Per me essere ultras è tutto"



PONTEDERA — Si chiama Filippo Signorini, ha 34 anni e da qualche tempo ha aperto una tabaccheria sulla strada che da Calcinaia porta verso Bientina. E' sposato da due anni con Martina e insieme sono genitori della piccola Clara.

Filippo è un tifoso, uno dei più appassionati, del Pontedera e forse ha un record che pochi altri tifosi possono contendergli. Che sia allo stadio Mannucci o in trasferta Filippo, sciarpa al collo e voce pronta a cantare, c'è: "Sono tifoso granata da quando mio padre mi ha portato allo stadio intorno ai primi anni 90, sono diventato ultras nel momento in cui ho cominciato insieme agli amici del villaggio ad andare in gradinata, primi anni 2000. Ho quasi sempre avuto l'abbonamento".

Per Signorini, da vero tifoso, non importa la categoria: "Ho seguito i granata sia quando erano in eccellenza e le trasferte erano a Forcoli, sia quando siamo stati nei playoff per andare in B. Quella di Lecce è stata la mia trasferta più lontana (nel 2014, ndr)".

"Per me essere tifoso e ultras del Pontedera significa tutto, l'amore per la gloriosa maglia granata e l'amore per la mia città che non cambierei con nessuna al mondo, il portare i vessilli di Pontedera in giro per l'Italia è fonte di orgoglio e appartenenza".

Questo articolo è nato perché chi scrive conosce Signorini (che ha questa immagine come profilo whatsapp) e un giorno parlando di una possibile cena da svolgersi in una cittadina vicina è venuto fuori che... "che non sono mai stato a Ponsacco". 

Come?? "No... non ci sono mai stato se non quando ci ha giocato il Pontedera. Ponsacco lo evito da quando sono in grado di muovermi autonomamente (da quando avevo 14 anni e presi il motorino) evito di andarci per qualsiasi motivo, in tutta la mia vita ci sono stato solo per le partite in trasferta dei Granata. Cosa provo per il Ponsacco? Certo non indifferenza, diciamo un odio cordiale". Quella cena ovviamente poi venne fatta a Pontedera...

Cambiando discorso ma rimanendo sempre nell'ambito del tifo, sfruttiamo questa occasione per capire qual è il rapporto degli ultras con i calciatori granata: "Per me è sempre stato distaccato, loro devono fare il loro lavoro, per il quale sono pagati profumatamente... e lo devono fare bene. Solo negli ultimi anni per quanto mi riguarda ho stretto rapporto di conoscenza con il capitano Caponi bandiera Granata (grazie al babbo e al fratello Manuel) e con il guerriero Vettori che ormai sono anni che combatte per la causa Granata. Racchiudo il tutto con questa frase: calciatori, dirigenti e presidenti passano, la Gloriosa maglia Granata resta. Non ho mai avuto un giocatore preferito".

E gli ultras granata quanti sono? "Lo zoccolo duro è composto da 30/40 persone che ci sono sempre state nei momenti belli (vedi ora con la serie C) ma anche nei momenti brutti quando eravamo in Eccellenza". 

Ma un vero tifoso granata può tifare altre squadre di serie A? "Sì, ma mai e poi mai le metterà prima del Pontedera".

Tifo e politica... "La nostra tifoseria non è schierata politicamente, e questo è sintomo di maturità perché lo stadio non è certo il luogo adatto dove fare politica".

In conclusione, Filippo Signorini qual è il tuo sogno di tifoso? "Quando ero piccolo mi sono affacciato in gradinata negli anni bui dell'eccellenza. Ci toccava andare a giocare in campetti di periferia come Forcoli. Il mio sogno era quello di vedere i granata in serie C... adesso e si è avverato... siccome non bisogna mai smettere di sognare ora sogno la B".

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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