La crisi del commercio dal punto di vista del Prc

PONTEDERA — "La chiusura di esercizi commerciali a Pontedera - scrivono dal circolo Karl Marx del Prc di viale Italia - è ormai una costante coinvolgendo ormai tutti i tipi di negozi, dai piccoli e magari storici per Pontedera, a quelli più grossi anche di importati gruppi nazionali come Benetton.

Naturalmente tutti si stracciano le vesti senza andare al fondo del problema.

Queste chiusure ci dicono intanto della gravità del settore e delle conseguenze della crisi di questi ultimi dieci anni. Crisi, è bene dirlo, che è stata affrontata facendo pagarne il costo essenzialmente ai lavoratori del settore con contratti precari, con stipendi da fame e orari indecenti.

La liberalizzazione del mercato di bersaniana memoria, che ha visto centrodestra e centrosinistra andare a braccetto, ha portato prima l’assassinio del piccolo commercio poi l’ingresso prepotente ed arrogante dei grandi marchi nazionali e internazionali. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti con vie deserte e fondi vuoti con difficoltà per i cittadini , soprattutto i più anziani (in centro gli alimentari si contano sulle dita di una mano).

Ma queste chiusure ci dicono anche un'altra cosa che tutti fanno finta di non vedere, e cioè che non basta una occasionale festa del commercio né tanto meno tenere sempre aperti i negozi per rilanciare i consumi. I soldi in tasca dei cittadini sono sempre gli stessi, se va bene!

O si aumentano gli stipendi e si smette con la precarizzazione selvaggia nel mondo del lavoro o i consumi interni e quindi il rilancio del commercio, magari con un occhio di riguardo per quello più piccolo, non ripartono.

Ma tutto questo, centrosinistra e centrodestra con il loro furore liberista, non lo vedono.

O fanno finta di non vederlo".

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