Attualità lunedì 20 ottobre 2025 ore 21:00
Massini chiama a raccolta il Teatro Era

Il direttore artistico sul palco per presentare la nuova stagione e non risparmia stoccate: "Declassamento da questa politica una medaglia"
PONTEDERA — Il teatro come via di fuga dai luoghi comuni. Potrebbe essere questo lo slogan - ma non ditelo a lui - del direttore artistico della Fondazione Teatro della Toscana Stefano Massini, che di fronte alla platea ha presentato la nuova stagione del Teatro Era.
Un monologo che sembra quasi uno dei suoi spettacoli, quello di Massini. Che mischia passione distillata per la recitazione e opinioni, frecciate e rivendicazioni. Partendo da una domanda. "Perché esiste ancora il teatro? - ha chiesto - un rito antichissimo, a volte può addirittura sembrare una carnevalata. Perché ha ancora senso e perché la tecnologia non se l'è portato via? Perché il teatro non può andare in televisione, come il calcio. È un'arte che ha bisogno di esseri umani, sul palco e in platea".
"Da teatro esci con una nuova capacità di leggere le cose - ha aggiunto - lo spettacolo Riccardo III, con Vinicio Marchioni, ci permette di guardare con altri occhi a ciò che fa Donald Trump, che ironizza sull'indossare una corona del Cinquecento. Ci mette in salvo dagli slogan e dai luoghi comuni. A teatro proviamo a reagire a una politica cimiteriale: per questo il declassamento del Teatro della Toscana da parte di questa politica è stato come una medaglia".
Sulla stagione, poi, una lunga carrellata su quello che il palcoscenico del Teatro Era offrirà fino alla chiusura di Aprile. "Ho cercato tra tutti gli spettacoli prodotti in Italia, ne ho scelti alcuni - ha spiegato - a fine stagione, sarebbe bello fare un incontro come questo, per avere un confronto con voi. Qua c'è la democrazia e il dialogo: non è una dittatura".
Da Riccardo III, appunto, che aprirà la stagione con gli spettacoli del 25 e 26 Ottobre, passando per Donald del 28 e 29 Novembre, una produzione che - assicura Massini - è nata proprio a Teatro Era, grazie ai tecnici che hanno realizzato un prototipo dell'allestimento che accompagnerà Massini stesso.
Poi, tra i tanti, Fame, co-prodotto dal Teatro della Toscana e dalla Compagnia della Fortezza di Armando Punzo, che da anni porta il teatro nel carcere volterrano, ma anche La cosmicomica vita di Q del 20 e 21 Gennaio, tratto dalle storie di Italo Calvino e con Luca Marinelli.
E ancora, La guerra com'è, tratto dal libro Una persona alla volta di Gino Strada, fondatore di Emergency, con Elio Germano e Teho Teardo il 31 Gennaio e 1° Febbraio; una delle commedie di Eduardo de Filippo, Sabato, domenica e lunedì (21 e 22 Febbraio); e Gaber. Mi fa male il mondo con Neri Marcorè (24 e 25 Marzo) e Come gli uccelli di Wajdi Mouawad (11 e 12 Aprile). L'intero programma della stagione del Teatro Era è disponibile sul sito della Fondazione del Teatro della Toscana.
Un capitolo anche dedicato alla scuola e alla partecipazione degli studenti e delle studentesse. Per Massini, da rivoluzionare. "Come Teatro della Toscana abbiamo deciso che, a differenza di tutti gli altri palcoscenici italiani, invitiamo le scuole a venire, ma non sarà una gita - ha affermato - al termine degli spettacoli, raccoglieremo tutti i commenti degli studenti. Poche righe, anche di stroncatura, ma motivata. Le migliori che riusciranno a riportare un'autentica esperienza di visione riceveranno il premio dedicata a Goffredo Fofi. Abbiamo bisogno di dialogo, non solo di poltrone piene".
E un finale a sorpresa: sta prendendo forma uno spettacolo. "Che racconterà la storia della fabbrica Piaggio - ha concluso - si intitolerà: La Vespa disse all'Ape: 'Sì, Ciao'".
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