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Attualità lunedì 19 marzo 2018 ore 17:15

"​La giustizia non ha colore né prassi"

Il Movimento 5 Stelle è tornato a parlare della questione del contributo regionale dato alla famiglia di Diene



PONTEDERA — "L'unico criterio per la spesa e l'attribuzione dei soldi pubblici a bianchi, neri, gialli, e non ultimi i rossi, debba essere quello della legalità, dell'equità e della giustizia: la legge quindi, estendibile e uguale per tutti, non una fantomatica prassi ad uso e consumo, la quale ben comprendiamo che meglio si presti ad assecondare gli interessi o placare gli umori del momento". Il Movimento 5 Stelle Pontedera torna sulla questione del contributo che la Regione ha devoluto alla famiglia di Idy Diene, il senegalese ucciso per strada a Firenze alcuni giorni fa.

L'intervento dei pentastellati contro la giunta del governatore Rossi aveva scatenato le reazioni di molti. Motivo per cui i grillini hanno deciso di fare alcune precisazioni: "Mente spudoratamente, oppure è disinformato chi afferma che esborsi in favore delle vittime sono previsti da una legge regionale riferendosi alla n. 57/2008; essa infatti prevede un contributo di solidarietà ai morti sul lavoro nell'esercizio delle loro funzioni, fattispecie nella quale non rientra certo la morte del povero concittadino Diene, ucciso per mano di un folle a Firenze nei giorni scorsi - e ancora aggiungono -. Mente spudoratamente chi sfrutta questa tragedia umana per tacciare di razzismo l'avversario politico con l'intento di mettere a tacere le opposizioni con l'unico argomento che sono capaci di usare sull'infuocato tema dell'immigrazione dove tutte le loro politiche sono miseramente fallite o meglio...quali politiche...non pervenute".

Secondo i 5Stelle, il Gip ha ufficialmente escluso il movente razziale e quindi continuare a dare questa connotazione significa "strumentalizzare e manipolare la realtà a fini politici per salvare il salvabile in termini elettorali".

"Fuori tempo e fuori luogo - aggiungono i pentastellati - è stata la dichiarazione di Rossi: fuori tempo in quanto antecedente rispetto alla mozione presentata da SI e FI in consiglio regionale, la cui approvazione ha portato all'effettiva attribuzione dei 20.000 euro alla vedova di Diene: una mozione (che avrebbe potuto in quanto tale anche essere respinta) NON la legge. Dopo aver sbagliato il tempo, ha aggiustato il tiro tirando in ballo la prassi; ovvero, sarebbe prassi che il contributo previsto dalla legge per i morti sul lavoro venga esteso anche ad altre contingenze. Volendo essere più chiari: faccio una legge e non la osservo strettamente, la applico come voglio, la manipolo a mio uso e consumo fino a farla diventare ciò che desidero, la interpreto, la estendo e insomma...me ne infischio e la disattendo. In pratica - hanno concluso -, ponendo il caso di dieci deceduti non per morte naturale, ci saranno dieci coniugi superstiti e rispettivi figli a ricevere l'obolo gentilmente offerto dalla Regione oppure un bel niente in base alla maggioranza politica del momento o peggio a seconda di come la stessa maggioranza si è svegliata quella mattina. Questo è ridicolo, parossistico e profondamente ingiusto".


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