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Attualità martedì 24 settembre 2024 ore 19:30
Nuova Dialisi, è ancora allarme sulle tempistiche
L'Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto scoraggiata dal cantiere: "Grandi ritardi, pazienti e operatori ancora nel container"
PONTEDERA — Tiene ancora banco, a distanza di anni, la lunghissima querelle sullo stato di avanzamento dei cantieri per la realizzazione della nuova Dialisi all'ospedale "Lotti" di Pontedera.
Del resto, mentre l'ultimo aggiornamento di metà Agosto dava speranze su dei lavori ormai indirizzati verso la conclusione, con una previsione di apertura della struttura a fine Ottobre, dall'Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto non sembra esservi affatto questa certezza.
"La nuova Dialisi di Pontedera, ormai, è un discorso abbastanza lungo e complicato - ha spiegato Maria Cristina Venturi, consigliera dell'associazione - il cantiere non riesce proprio a trovare la sua strada. In rappresentanza dell'Aned ho mantenuto un confronto con la direzione e i responsabili di cantiere, svolgendo un sopralluogo ogni due o tre mesi e con sempre maggiore frequenza negli ultimi tempi. Nella mattinata di oggi (martedì 24 Settembre, ndr) mi sono nuovamente recata sul posto: penso sia impossibile che la struttura sia attiva a fine Ottobre".
Come raccontato da Venturi, infatti, il cantiere non sarebbe affatto andato avanti rispetto all'ultimo sopralluogo svolto attorno alla metà di Agosto. "Già c'erano stati degli slittamenti: da Luglio a Settembre e poi di nuovo a Ottobre - ha proseguito - il sopralluogo di oggi, a parte pochissimi passi avanti, conferma la mia grande paura che resti ancora moltissimo da fare".
"Il cantiere si è aperto ad Aprile 2019 e doveva concludersi entro 450 giorni, poco meno di un anno e mezzo - ha concluso - siamo nel 2024 e ci sono ritardi enormi. Il servizio di dialisi è svolto in un container che sarebbe dovuto restare per 6 mesi, per il solo periodo della ristrutturazione dell'edificio, risultata inutile. Sono ormai più di 10 anni che l'Ausl paga l'affitto per uno spazio che è logorato dal tempo e dall'uso e dove, probabilmente, operatori e pazienti dovranno passare ancora tanto tempo".
Pietro Mattonai
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