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Attualità mercoledì 10 marzo 2021 ore 13:30
Pillola abortiva, Pontedera fu apripista

Col medico ginecologo Massimo Srebot il Lotti di Pontedera fu il primo centro ospedaliero ad introdurre il nuovo farmaco
PONTEDERA — Se cinquant'anni fa nasceva in Italia la pillola
antifecondativa, quindici anni fa nacque all'ospedale di Pontedera
quella abortiva, la Ru 486.
La introdusse il ginecologo Massimo Srebot che operava negli ospedali di Pontedera e Volterra. E' stato il primo in Italia, nel 2005, a introdurre il metodo facendo diventare il Lotti un centro di riferimento per le donne che volevano abortire.
Ne arrivavano una
decina a settimana, spiegò Srebot, che d'accordo con la Regione Toscana
introdusse questa pratica. Il farmaco ancora non usato in
Italia veniva acquistato a Parigi tramite una casa produttrice che le
mandava in Toscana, a cominciare da Pontedera
dove appunto, operava il dottor Srebot. Questa situazione, che
ovviamente provocò assensi e dissensi, è durata per cinque anni,
dall'inizio nel 2005 al 1010, dopo di che l'assunzione della pillola
abortiva è diventata aperta a tutte le donne, che devono comunque
sottoporsi a uno screening.
All'inizio si era detto che le donne dovevano restare per un po' all'ospedale, poi si poté lasciarlo quasi subito. Massimo
Srebot è stato il primo in Italia a 'lanciare' la pillola abortiva e
poiché molte donne si rivolgevano al Lotti, si formavano liste di attesa
di circa tre settimane.
Gli aborti annuali furono 550 per i primi anni, oggi la pillola del 'giorno dopo' è diventata di maggior uso.
Mario Mannucci
© Riproduzione riservata
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