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Politica martedì 04 giugno 2019 ore 15:30

Ballottaggio, i precedenti di Cascina e Pisa

Nel 2016 la leghista Ceccardì rimontò più di tremila voti su Antonelli del PD e nel 2018 a Pisa Conti ebbe la meglio sul centrosinistra di Serfogli



PISA — Pontedera e Ponsacco domenica nove giugno andranno al turno di ballottaggio per decidere il nuovo sindaco. E’ la prima volta che accade in Valdera ma in provincia di Pisa invece di ballottaggi ce ne sono già stati altri: per esempio a Cascina, nel 2016 e a Pisa un anno fa e nel 2008. Nei due casi più recenti vinse la Lega e furono due vittorie storiche per la destra che riuscì ad espugnare due roccaforti rosse.

Partiamo da Cascina. Nella primavera del 2016 si sfidano senza esclusioni di colpi Susanna Ceccardi della Lega ed il sindaco uscente Alessio Antonelli. Sono però due episodi prima della campagna elettorale che si rileveranno poi fondamentali per l’esito del voto. Il primo riguarda Antonelli che, fatto anomalo per un sindaco PD al secondo mandato, deve partecipare alle primarie per vincere sul candidato renziano.

Il secondo riguarda Ceccardi e risale alla primavera precedente quando la leghista non venne eletta in consiglio regionale perché al suo posto passò Salvini, non Matteo ma quello “de noantri” ovvero il pontederese Roberto che vinse per un centinaio di voti grazie all’omonimia con il leader del Carroccio. E quindi ancora oggi qualcuno dice che se non ci fosse stato Roberto Salvini (che veniva dalla Lega cacciatori e che si iscrisse alla Lega nord negli anni novanta) la storia locale sarebbe andata molto diversamente.

Questi i numeri usciti dalle urne: Antonelli il 5 giugno 2016 (primo turno) ottenne il 42,46 per cento delle preferenze con 8203 voti. Ceccardi dietro di 14 punti con il 28,40 e 5.486 voti. Quasi tremila voti in meno. In molti del centrosinistra a Cascina sottovalutarono però quel ballottaggio, per alcuni pesarono questioni personali ed altri invece si impegnarono, per sostenere Antonelli in zona Cesarini. Arrivò anche Enrico Rossi, presidente della Regione ma l’alluvione che causò diversi problemi a Cascina pochi giorni prima del ballottaggio non contribuì certo per la riconferma del centrosinistra. La rimonta che sembrava impossibile si concretizzò infatti nella notte tra domenica 19 e lunedì 20 giugno.

101 elettori consegnarono il Comune a Susanna Ceccardi segnando un punto di svolta nella politica toscana, con Matteo Salvini esultante in tv alla notizia della presa della roccaforte rossa Cascina.

Non tutti tornarono a votare, l’affluenza fu molto bassa, anche al ballottaggio ma la grandissima maggioranza si espresse per sostenere Ceccardi e la discontinuità dal Pd. Infatti Antonelli tra primo e secondo turno guadagnò 593 voti mentre Ceccardi ben 3.411. I voti da conquistare al secondo turno erano 5363: M5s (3.335 voti, 18 per cento), Progetto Cascina (1441, 7,8 per cento) e Sinistra e i comunisti (587 e 3,18). Voti validi primo turno 19.316 (affluenza al 55,54 per cento), al ballottaggio 17.693 (51,02) con 101 voti di vantaggio per la candidata leghista.

A Pisa un anno fa il contesto era molto diverso: una Lega più forte a livello nazionale dopo le elezioni politiche del 4 marzo 2018, un Pd in picchiata dopo il referendum del dicembre 2016 e dopo aver ottenuto un risultato pessimo alle politiche. Quindi Pisa era molto contendibile per la destra che mise in campo l'agronomo Michele Conti (un “moderato” approdato alla Lega provenendo da Alleanza Nazionale) mentre il centrosinistra ancora diviso - come a Cascina due anni prima - candidò ufficialmente Andrea Serfogli solo a poche settimane dal voto.

Gli esiti del primo turno di domenica 10 giugno sancirono una situazione equilibrata. Conti avanti di poco, 33,4 per cento e 13.795 voti, Serfogli al 32,2 (13.338) ed il restante 34 per cento di voti agli altri otto candidati sindaci. Quindici giorni dopo urne di nuovo aperte. Affluenza ancora più bassa del primo turno (58,57 per cento con 41.348 voti validi al primo, 55,85 per cento voti validi 39.573 al ballottaggio, 1.775 in meno)

1.775 elettori in meno del primo turno e Michele Conti divenne sindaco con il 52,3 per cento, 20.692 voti. 6.897 in più del primo turno con Serfogli che ne ottenne 18.881 (5.543 in più di due settimane prima).

Tornando in Valdera gli elettori dei Cinque stelle, ed i partiti degli astenuti, delle schede nulle e bianche saranno gli arbitri della partita. Sia a Pontedera che a Ponsacco dove abbiamo assistito ad un voto fotocopia.

Nella città della Vespa lo scarto tra Franconi e Bagnoli è di 1.323 voti, 7.111 contro 5.788. I Cinque stelle hanno ottenuto 1.704 voti, Rifondazione 250 e Turini 194. Gli astenuti sono stati 6.492, schede nulle 320 e bianche 172. Affluenza al primo turno al 70,53 per cento (15539 votanti).

Nella città del mobile lo scarto tra Brogi e D'Anniballe è di 838 voti. I Cinque stelle valgono 961 voti, Martini 414. Gli astenuti sono stati 3.424, schede nulle 133 e bianche 86. Affluenza al primo turno del 71,04 per cento (8396 votanti).

Il ballottaggio quindi è di fatto sempre e comunque una nuova elezione. Nei casi di Cascina nel 2016 e di Pisa nel 2018 vinse la voglia di cambiamento, una voglia di cambiamento che però si registra anche oggi. Infatti a Cascina nel comune guidato da Ceccardi alle europee del 26 maggio la Lega ha ottenuto il 34,25 per cento (3 punti in meno delle politiche del 2018) ed il Pd il 32,24 (10 punti in più del 2018); a Pisa, dopo un anno di Conti, il Partito Democratico ha primeggiato di sette punti percentuali sul Carroccio, 34 a 27.

Oggi dunque c’è ancora spazio per ipotesi, analisi e strategie per le certezze basta attendere domenica sera intorno alle 23 con QUInews che fornirà i primi risultati da Pontedera e Ponsacco.

René Pierotti
© Riproduzione riservata


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