Attualità mercoledì 30 ottobre 2024 ore 20:00
Teatro Era, la nuova stagione è salva
L'annuncio ufficiale il prossimo 4 Novembre, l'inaugurazione con Alessandro Haber. Franconi: "La sindaca Funaro ha confermato l'impegno di Firenze"
PONTEDERA — Le luci si accenderanno di nuovo e il sipario si aprirà: al Teatro Era, nonostante le ultime settimane complicate per il Teatro della Toscana, la nuova stagione è in programma e sarà presentata nella sua interezza il prossimo 4 Novembre. Un annuncio che è un sospiro di sollievo, dopo che il direttore generale Marco Giorgetti aveva spiegato come mancasse all'appello circa un milione per chiudere la programmazione 2022-2024.
"Abbiamo tre certezze - ha commentato Matteo Franconi, sindaco di Pontedera, che ha partecipato da vicepresidente alla riunione del Consiglio di amministrazione della Fondazione - la prima è che la stagione al teatro pontederese partirà tra poco e lo stesso avverrà per il Teatro di Rifredi, altra realtà che fa parte, assieme alla Pergola, di questa importante istituzione culturale di carattere nazionale".
"La seconda è che siamo lieti che la sindaca di Firenze. Sara Funaro, abbia confermato il suo impegno alla presidenza della Fondazione nell'ambito di una collaborazione che sarà sicuramente proficua - ha aggiunto - quindi, la terza: rispetto alle dinamiche sui bilanci per il prossimo triennio 2025-2027, l'assemblea dei soci si riunirà per prendere le opportune decisioni e noi, come Pontedera, ne faremo parte come sempre abbiamo fatto all'interno delle dinamiche del teatro nazionale".
Dunque, tutto pronto a partire per il palcoscenico pontederese. Per il momento, si sa soltanto che la stagione sarà aperta il prossimo 20 Novembre da Alessandro Haber con La coscienza di Zeno, dall'opera di Italo Svevo, con la regia di Paolo Valerio. A Dicembre, invece, sarà la volta di Stefano Massini, che porterà in scena Mein Kampf, accompagnato dagli ambienti sonori di Andrea Baggio.
Massini, scrittore e drammaturgo, vincitore del Tony Award nel 2022, ha analizzato parola per parola il testo originario e centinaia di discorsi dello stesso Hitler, realizzando così una vera e propria biopsia del testo, divenuto manuale di un'ideologia di morte.
Pietro Mattonai
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