Attualità lunedì 08 settembre 2014 ore 18:40
Salute mentale, duemila pazienti curati ogni anno

Una nuova sede in via Roma. Il responsabile Fabrizio Lazzerini: "I nostri fiori all'occhiello sono i progetti di sport e di agricoltura sociale"
PONTEDERA — Agricoltura sociale, sport, gruppi di sostegno e appartamenti per i pazienti.
Ogni anno circa 2mila persone usufruiscono dei servizi che il centro di Salute mentale adulti di Pontedera mette a disposizione.
E' in funzione da pochi giorni la nuova sede di Salute mentale in via Roma.
“Questa struttura – spiega il responsabile dell'unità funzionale Fabrizio Lazzerini – ci permette di offrire più servizi e di essere più centrali”.
Tante le opportunità offerte ai pazienti: “Per ogni persona che viene stiliamo un progetto terapeutico – continua – l'obiettivo è sempre quello del miglioramento dello stato di salute dell'individuo”.
L'unità di salute mentale lavora in sintonia con altri soggetti: “Ci coordiniamo con altri enti che lavorano nello stesso ambito come il Sert, i servizi sociali, l'unità di Salute mentale infanzia e adolescenza”.
Tra i fiori all'occhiello delle possibilità offerte ai pazienti ci sono i progetti di Agricoltura sociale, in collaborazione con l'Unione Valdera e quelli sportivi con il gruppo Bellaria Cappuccini: “Gli inserimenti nell'agricoltura sono di vario tipo – dice - a seconda dello stato di salute del paziente. In alcuni casi si arriva anche all'assunzione e alla totale autonomia lavorativa”.
Anche lo sport è un ottimo veicolo per un reinserimento sociale: “Basket, calcio, scherma, tiro con l'arco sono le attività che adesso portiamo avanti con la Bellaria e col centro diurno Luna Azzurra”.
Importanti sono anche i gruppi di sostegno come quelli contro gli attacchi di panico: “Lavorare in gruppo con un medico e degli infermieri aiuta molto i pazienti. Raccontare esperienze che sono comuni ad altri pazienti serve a sentirsi meno soli nella malattia”.
Altro progetto volto all'autonomia dell'individuo è quello dei gruppi appartamento: “Per adesso a Pontedera stiamo sperimentando quello femminile con quattro ragazze che abitano in casa insieme, seguite dall'esterno dai nostri medici e infermieri. Ma contiamo di dar vita a un appartamento maschile al più presto”.
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